La Corte di Cassazione francese ha confermato il rifiuto dell’estradizione dei 10 ex membri delle Brigate Rosse degli anni di piombo in Italia. La decisione è stata presa in risposta all’estremo ricorso presentato dal procuratore generale presso la Corte d’Appello di Parigi. La Cassazione ha respinto i ricorsi presentati, ritenendo che i motivi addotti dai giudici erano sufficienti e che il parere sfavorevole sulle richieste di estradizione era definitivo.
L’estradizione dei 10 ex Br in Italia era già stata negata dal tribunale francese il 29 giugno dello scorso anno. La presidente della Chambre de l’Instruction aveva motivato il rifiuto con il rispetto della vita privata e familiare e con il diritto a un processo equo, garantiti dagli articoli 8 e 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, aveva dichiarato che “quelle persone, coinvolte in reati di sangue, meritano di essere giudicate in Italia”, ma la decisione della Cassazione ha confermato il rifiuto dell’estradizione.
