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Omicidio di Senago: Impagnatiello ha tentato due volte di bruciare il cadavere di Giulia

Alessandro Impagnatiello ha tentato di bruciare il cadavere di Giulia Tramontano per ben due volte: prima con l’alcol e poi con la benzina. Sono i macabri dettagli che emergono sulla morte della 27enne di Senago, al settimo mese di gravidanza, uccisa dall’uomo che coltivava contemporaneamente un relazione con un’altra donna.

Omicidio di Senago: l’incontro a Milano tra Giulia e l’altra donna 

Sono i dettagli che emergono dopo l’arresto di Impagnatiello, reo confesso dell’omicidio della giovane donna di Senago. La confessione nella notte di giovedì 1 giugno, dopo che le prove a suo carico si erano fatte schiaccianti. Impagnatiello aveva due relazioni con le donne, la senaghese Giulia e una italo-inglese che ha deciso di interrompere la gravidanza. 

La tragedia di Giulia si è consumata alle 19 di sabato, dopo un incontro a Milano a cui aveva preso parte anche “l’altra”, proprio nell’Armani bar di Milano in cui Impagnatiello faceva il barista. L’uomo era fuggito dal locale, lasciando sole le due donne. 

Il sacco di stracci, il finto messaggio e il cadavere nel baule

Al rientro a casa, Giulia aveva mandato un messaggio a un’amica dicendosi turbata. L’uomo, probabilmente, l’attendeva a casa, lì dove si è consumato l’omicidio. Impagnatiello ha colpito più volte la vittima con un coltello, tentando poi di ridurre a pezzi il cadavere, senza però riuscirci. Delle vicine immagini di videosorveglianza inquadrano Impagnatiello uscite dal condominio con alcuni sacchi di spazzatura, all’interno dei quali erano contenuti gli stracci con cui aveva cercato di cancellare le prove. Attraverso il cellulare di Giulia, Impagnatiello aveva poi mandato dei messaggi ai familiari della vittima dicendo “Sono stanca, vado a letto”. 

Impagnatiello, stando a quanto riporta il Corriere della Sera, ha trascinato il cadavere della vittima sino al garage di casa e poi lo ha chiuso nel baule dell’auto, per poi raggiungere il luogo in cui stato ritrovato dai carabinieri nella notte. Impagnatiello è stato fermato con le accuse di omicidio volontario premeditato, aggravato dai futili motivi, dalla crudeltà e dal rapporto di relazione con la vittima. L’uomo è accusato anche di occultamento di cadavere (ha cercato di bruciare il corpo due volte: a casa con l’alcol e in garage con la benzina) e di provocata interruzione illegale per la morte anche del bambino che Giulia portava in grembo.
Redazione web