I Ris infatti hanno svolto delle analisi all’interno dell’auto di Dallago isolando il dna di Fausto Iob che però era presente in tracce miste, assieme a quello dell’imputato e di una terza persona, forse una donna

TRENTO. Purtroppo non è stato possibile stabilire con certezza a chi appartengano le tracce di sangue individuate nell’auto di David Dallago, il boscaiolo trentino unico imputato per l’omicidio del custode forestale Fausto Iob.

I Ris infatti hanno svolto delle analisi all’interno dell’auto di Dallago isolando il dna della vittima che però era presente in tracce miste, assieme a quello dell’imputato e di una terza persona, forse una donna.

Come rilevato dal medico legale invece Iob sarebbe morto per annegamento visto che nei suoi polmoni sono state trovate alcune alghe presenti nel lago di Santa Giustina dove era stato ritrovato il corpo del custode forestale. Iob, prima di finire in acqua, sarebbe stato colpito 18 volte con un oggetto contundente che però non è mai stato trovato.

Nelle scorse settimane sotto la lente degli inquirenti erano finite alcune conversazioni fra Dallago e la moglie ma anche il rumore di uno spruzzino che il boscaiolo avrebbe potuto utilizzare per pulire la propria auto. Un’ipotesi, questa, contestata dalla difesa perché i minuti in cui si sente questo rumore sarebbero troppo pochi.

Secondo l’accusa Dallago avrebbe ucciso Iob perché era stato sorpreso dal custode forestale a sottrarre del legname dal patrimonio boschivo. Dal canto suo il boscaiolo ha sempre negato ogni addebito.

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