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Orban spacca l’Ue: “No immigrazione, no gender, no guerra”. E non arresterebbe Putin

Orban l’oppositore, spacca ancora una volta l’Europa. Il presidente ungherese rimarca nuovamente le sue posizioni conservatrici e filo-Putin. Al Consiglio europeo, twitta il suo manifesto sui diritti dei cittadini: “La posizione ungherese è chiara e semplice: no all'immigrazione, no al gender, no alla guerra!". E usa caratteri in stampatello per i tre no. Allega inoltre al tweet anche una foto, in cui lo si vede parlare con il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, con la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e con il presidente di Cipro Nikos Christodoulides. Alle sue spalle, la premier Giorgia Meloni.

Non manca di ribadire la sua distanza dalla linea europea e occidentale nel conflitto ucraino: «Non arresteremmo Putin, se mettesse piede sul nostro territorio», ha spiegato Gergely Gulyás, capo di gabinetto del primo ministro. Sebbene Budapest abbia aderito alla Corte penale internazionale, il trattato «non è stato ancora promulgato» poiché «contrario alla Costituzione». Il mandato di arresto, ha aggiunto Gulyàs, è «infelice» perché ostacola ulteriormente la fine della guerra.

La Corte penale internazionale: “Budapest non può non aderire”

Ma, secondo un portavoce della Cpi, l'Ungheria «ha ratificato il trattato nel 2001" e ha "l'obbligo di cooperare con la Corte nel quadro dello Statuto di Roma«. Un nuovo fronte che si aggiunge a quello delicatissimo della guerra, dove sono impantanati tutti i tentativi di mediazione per arrivare a una risoluzione, e dove il leader ucraino Zelensky non accetta un cessate il fuoco, che dia alla Russia il diritto di rivendicare le terre conquistate con le bombe nell’ultimo anno. Se Putin, dunque, arrivasse a Budapest, a questo punto non varrebbe il mandato di cattura Cpi.

E poi, tra le posizioni contrarie assunte da Orban, c’è il capitolo della Svezia nella Nato: il premier svedese, Ulf Kristersson, annuncia che chiederà al primo ministro ungherese i motivi del ritardo sul via libera all'adesione di Stoccolma all’Alleanza atlantica, e «per quale motivo stanno separando la Svezia dalla Finlandia». «Ho rispetto, come ho sempre detto, perché ogni Paese prende le proprie decisioni, ma naturalmente oggi solleverò la questione con Orban», ha detto Kristersson.