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Papa Francesco in San Pietro per le Palme: “Oggi ci sono tanti cristi abbandonati”

ROMA – Voce debole e lievemente affannata, ma convinto di essere lì a portare avanti la sua missione: Papa Francesco, in San Pietro, ha celebrato la messa e i riti della “Domenica dellePalme”, ripreso anche in diretta Tv. Con i paramenti liturgici, ha raggiunto la sua sedia a piedi, con l’aiuto del bastone, con passo lento, senza sedia a rotelle. Circa trentamila i fedeli in Piazza San Pietro.

Francesco è arrivato nei pressi dell’obelisco, al centro della piazza, per il rito della benedizione dei rami d’ulivo. Ha raggiunto il luogo in papamobile; Francesco, che è ancora convalescente dopo il ricovero, indossa il suo cappotto bianco, sopra il quale gli è stata collocata la stola rossa per la liturgia della benedizione. La voce è un po’ debole.

Papa Francesco, dopo il rito della benedizione delle palme al centro di Piazza San Pietro, si è spostato in papamobile per raggiungere l’altare da dove ha presieduto la messa.

“Oggi ci sono tanti ‘cristi abbandonati'”, ha detto il Papa nell’omelia, sottolineando che “Gesù abbandonato ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati. Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sé stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; migranti che non sono più volti ma numeri; detenuti rifiutati, persone catalogate come problemi. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli, che può essere tuo papà tua mamma il nonno e la nonna abbandonati nei geriatrici; ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore e non trovano un’altra strada che il suicidio”.

E poi, continuando l’omelia, ha aggiunto:  “Oggi non e’ un spettacolo, ognuno si dica ‘Lo ha fatti per me. Si è fatto solidale con noi fino al punto estremo, per essere con noi fino in fondo. Perche’ nessuno di noi si possa pensare solo e irrecuperabile. Ha provato l’abbandono per non lasciarci ostaggi della desolazione e stare al nostro fianco per sempre. Fratello, sorella, l’ha fatto per me, per te, perche’ quando io, tu o chiunque altro si vede con le spalle al muro, ci sia speranza. Quindi da li’ dischiude la speranza che non delude. Sulla croce, infatti, mentre prova l’estremo abbandono, non si lascia andare alla disperazione, ma prega e si affida. Si consegna nelle mani del Padre, anche se lo sente lontano. Nell’abbandono si affida. Non solo: nell’abbandono continua ad amare i suoi che l’avevano lasciato solo e perdona i suoi crocifissori”. “Cristo abbandonato ci smuove a cercarlo e ad amarlo negli abbandonati. Perche’ in loro non ci sono solo dei bisognosi, ma c’è Lui, Gesu’ abbandonato, Colui che ci ha salvati scendendo fino al fondo della nostra condizione umana”.

E ancora, parlando a braccio, Francesco ha aggiunto: “Penso, una settimana fa, quell’uomo detto di strada, tedesco, che morì sotto il Colonnato: solo, abbandonato. Gesù è per ognuno di noi. Anche io ho bisogno che Gesu’ mi accarezzi, e per questo vado a trovano negli abbandonati, nei soli. Per questo Egli desidera che ci prendiamo cura dei fratelli e delle sorelle che piu’ assomigliano a Lui, a Lui nell’atto estremo del dolore e della solitudine. Oggi ci sono tanti ‘cristi abbandonati’. Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a se’ stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; migranti che non sono piu’ volti ma numeri; detenuti rifiutati, persone catalogate come problemi. Ma ci sono anche tanti cristi abbandonati invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore”. Gesu’ abbandonato “ci chiede di avere occhi e cuore per gli abbandonati. Per noi, discepoli dell’Abbandonato, nessuno puo’ essere emarginato, nessuno puo’ essere lasciato a se’ stesso; perche’, ricordiamolo, le persone rifiutate ed escluse sono icone viventi di Cristo, ci ricordano il suo amore folle, il suo abbandono che ci salva da ogni solitudine e desolazione”.

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