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Pd, Bonaccini: "Schlein garantisca il pluralismo. Le alleanze? Da soli non bastiamo"

"La cosa che deve garantire Elly è che il pluralismo viva nel partito", dice il presidente dem, Stefano Bonaccini da Modena, dove fra qualche ora incontrerà la segretaria Elly Schlein. "Sulla gran parte delle cose la pensiamo allo stesso modo, su altre no ma non ho dubbi che abbiamo la possibilità e il dovere di trovare tutte le mediazioni necessarie affinché il Pd si presenti con una voce sola. Io ho sofferto negli anni delle continue divisioni nel partito. Di quella storia lì non ne posso più", aggiunge il governatore dell'Emilia Romagna.

Dal palco del festival "Tempi radicali", organizzato a Modena da Domani, Bonaccini spiega che l'obiettivo del Pd è raggiungere e superare FdI alle elezioni Europee, fra un anno. "È chiaro che lì noi dobbiamo tentare di diventare il primo partito e disputarci il primo posto con FdI. Abbiamo tutte le possibilità", è convinto il presidente dei democratici. Che spinge il partito a "puntare sui diritti", in sintonia con Schlein, e a mobilitarsi con M5S e Terzo Polo sulla sanità: "Portiamo in piazza milioni di persone contro i tagli". E a proposito di alleati, aggiunge, "un quadro di alleanze lo dovremo fare, perché da soli non bastiamo, ma è certo che senza un Pd, o un Pd in salute, non può esserci prospettiva per il centrosinistra e le destre governerebbero per i prossimi 30 anni".

Bonaccini ha parlato anche del terzo mandato per i governatori dem. Non solo del suo (eventuale), frenando la corsa alla successione per la poltrona di presidente dell'Emilia Romagna, ma anche per quello del campano Vincenzo De Luca. "Se De Luca ha stravinto per due volte evidentemente i cittadini lo hanno apprezzato. Quindi non personalizzerei ma parlerei in generale del tema del terzo mandato. Quando ci sarà la segreteria, il Pd si confronti su questo tema con le altre forze politiche. Ma non per De Luca in quanto tale". Quanto all'Emilia-Romagna, "è prematuro fare nomi".

Nel corso dell'intervento, il presidente del Pd ha attaccato anche Ignazio La Russa, dopo le dichiarazioni su Via Rasella. "Qui non siamo più nel campo delle gaffe. Ormai La Russa ne ha inanellate una serie per cui a me pare di poter dire, con educazione, che la seconda carica dello Stato è ricoperta da chi non ne ha le caratteristiche". E ancora: "Si fa revisionismo raccontando bugie solo perché si ha timore di certificare che l'Italia è una Repubblica nata sull'antifascismo. Cosa dobbiamo fare, tornare a dire che fascismo e nazismo hanno fatto anche cose buone? Ma stiamo scherzando? Se La Russa vuole, lo porto con me a Marzabotto o alla 'buca' di Susano dove i nazisti lanciavano in aria i neonati e sparavano? Perché questo è successo".