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Per la sanità (e contro la Regione): sinistra già in campagna elettorale

VERSO IL 2024

Si è concluso sotto il grattacielo il corteo promosso da sindacati, organizzazioni professionali e del mondo sociale. Molti, soprattutto i camici bianchi, storcono il naso per l'egemonia della Cgil sull'iniziativa. In piazza numerosi esponenti dell'opposizione

Una marcia per difendere la sanità pubblica, un corteo che segna, nei fatti, l’apertura della campagna elettorale per le regionali del prossimo anno in Piemonte. La manifestazione promossa oggi pomeriggio a Torino da una sessantina di sigle sindacali e del mondo associativo, riunite nel “Comitato per il diritto alla tutela della salute e alle cure”, si è conclusa infatti sotto il nuovo grattacielo della Regione e ha visto le organizzazioni di riferimento della sinistra – la Cgil in testa con tutte le sue varie articolazioni – a fare la parte del leone. Un’egemonia che ha suscitato non pochi malumori, soprattutto tra i camici bianchi e gli infermieri, preoccupati per la strumentalizzazione politica di un malessere, quello degli operatori della sanità, che trascende colori e appartenenze. Insomma, alla tradizionale controversia sul numero dei partecipanti – settemila secondo la questura, 12mila a detta degli organizzatori – si aggiunge la polemica politica. Del resto, le elezioni sono dietro l’angolo e a sfilare c’erano molti noti esponenti delle opposizioni: dall’ex sindaca grillina di Torino, Chiara Appendino, oggi parlamentare M5s, alla vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo, ancora incerta se correre per la Regione o per uno scranno in Europa, dalla vicepresidente del Senato Anna Rossomando al parlamentare dem Andrea Giorgis.

A guidare il serpentone di bandiere rosse non poteva che essere Giorgio Airaudo, leader della Cgil piemontese con alle spalle una legislatura da deputato di Sel, vero mattatore dell’iniziativa. “Avevano detto che saremmo stati in quattro gatti – ha detto nel suo intervento – ma non riusciranno a isolarci nell’angolo delle polemiche”. Airaudo ha evidenziato come il grattacielo strida con la situazione attuale della sanità: “un palazzo nuovo mentre in città manca un ospedale da 50 anni”. “Oggi – ha sostenuto – non finisce in corteo ma inizia una mobilitazione: la nostra non sarà una marcia breve, non ci fermeremo”. Per il sindacalista la responsabilità non è solo del governo ma anche dell’opposizione. “Perché i tagli arrivano da tempo e l’opposizione deve impegnarsi ora”, ha rimarcato, concludendo un discorso molto politico.

Un registro che sembra segnare l’abbrivio del campo largo. “Siamo qui – ha spiegato Appendino – perché il diritto alla sanità è messo a rischio da politiche scellerate di destra che stanno portando a privatizzare. Non abbiamo imparato le lezioni del Covid, con lunghe liste d’attesa e persone che spesso sono in difficoltà e non possono rivolgersi al privato”. L’ex sindaca pentastellata rivendica i meriti di Giuseppe Conte: “Siamo il governo che ha gestito la pandemia, che ha portato la spesa sulla sanità a crescere oltre il 7%, Questo governo invece ci riporta con i tagli al 6% e non spende neanche i soldi del Pnrr, che per la sanità sono 15 miliardi”. Punta il dito contro il centrodestra piemontese Gribaudo: “Sono qui per difendere la sanità pubblica, i tagli continui sono disastrosi. Questa Regione sembra non sia attenta ai bisogni dei cittadini: questa manifestazione è anche un giudizio sul lavoro della giunta di Alberto Cirio”. Si era capito.

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