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Pnrr, Meloni: "Strategico, ma è necessario aggiornarlo. Obiettivo è dare piena attuazione a tutto il Piano"

ROMA - "Il nostro obiettivo è chiaro: ottimizzare al meglio l'occasione che arriva dal Pnrr, compiendo scelte strategiche, chiare ed efficaci, velocizzando al massimo le procedure e garantendo che le risorse possano arrivare a terra". Usa queste parole Giorgia Meloni per provare a tirare fuori il Pnrr dai ritardi e dalle polemiche. Una linea che la premier illustra nella premessa alla relazione semestrale sull'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ma la spesa, a 25,7 miliardi a fine febbraio, procede a rilento. "La maggior parte delle amministrazioni - si legge nella Relazione - ha registrato un livello di spesa inferiore alle previsioni che denota un ritardo nella fase di definizione e avvio delle misure che potrebbe incidere sulla effettiva realizzazione dell’intero Piano con particolare riferimento al pieno raggiungimento degli obiettivi finali".

Uno snodo, quello della relazione semestrale, che arriva in una fase caldissima per il Piano, sospeso tra le critiche sui ritardi certificate con grande polemica dalla Corte dei Conti e una revisione avviata in una difficile trattativa con la Commissione europea, che ha ancora sul tavolo lo sblocco della terza tranche di trasferimenti da 19 miliardi.

La presidente del Consiglio definisce il Pnrr "un'opportunità straordinaria per l'Italia" con "i suoi 191,5 miliardi di euro e 527 obiettivi da raggiungere, molti dei quali estremamente ambiziosi e utili ad ammodernare la Nazione e rilanciarne il tessuto sociale ed economico, sia sul versante interno sia su quello internazionale". Uno strumento "prezioso" e "strategico" per il governo, lanciato però "in un periodo storico diverso da quello attuale. La guerra di aggressione della Federazione Russa all'Ucraina, e gli shock energetici, economici e sociali che ne sono seguiti, hanno fatto emergere nuove priorità di cui è necessario tener conto e la conseguente necessità di aggiornare il Piano".

È questa la premessa per ricordare che l'esecutivo a trazione Fdi ha lavorato "fin dal suo insediamento" e "di concerto con la Commissione europea e con tutte le Amministrazioni responsabili per verificare il rispetto dei termini previsti ed effettuare una ricognizione puntuale e dettagliata dello stato di attuazione del Piano". Entro la scadenza del 31 agosto si arriverà a "formalizzare le proposte di modifica al Piano", ribadisce dunque la premier "con la contestuale integrazione del capitolo REPowerEU. Si tratta di un lavoro estremamente delicato che il Governo sta portando avanti con la massima attenzione e con grande responsabilità", scrive Meloni.

Meloni difende l'accentramento della responsabilità per l'attuazione del Pnrr in "un'unica Autorità politica responsabile per l'attuazione del Pnrr e delle Politiche di Coesione. Una decisione la cui bontà è stata confermata dalla recente raccomandazione della Commissione Ue per l'Italia nell'ambito del semestre europeo e che nasce dall'esigenza di assicurare una maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, sia per garantire che le risorse vengano effettivamente spese sia per privilegiare misure di qualità e in grado di avere effetti sul Pil".

Quindi, conclude la premier, "il Governo continuerà a lavorare, d'intesa con la Commissione europea, non solo per conseguire i prossimi obiettivi semestrali ma per dare piena attuazione a tutto il Piano, che è e continuerà ad essere uno strumento cruciale per la crescita, l'innovazione e lo sviluppo dell'Italia".

A fine febbraio spesi 25,7 miliardi

Circa 25,7 miliardi, a fine febbraio. Nella Relazione semestrale compare il dato della spesa del Pnrr, che in due mesi, dal 31 dicembre scorso, è aumentata di poco più di un miliardo. "Sulla base dei dati comunicati dal Ministero dell’economia e delle finanze - si legge nel testo - al 31 dicembre 2022 risultano rilevate spese sostenute per circa 24,48 miliardi di euro, mentre al 28 febbraio 2023 risultano rilevate spese sostenute per circa 25,74 miliardi di euro, concentrate su alcune specifiche linee di intervento.

Il livello di spesa media registrato è pari al 13 per cento. Il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, con 39 miliardi di risorse, è l’amministrazione centrale che gestisce oltre il 20% delle risorse totali previste dal Pnrr: ha registrato un livello di spesa al 12 per cento. Il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica è responsabile di 34 miliardi, pari al 18% del Piano, e ha fatto registrare una spesa del 25 per cento. "Tale risultato - specifica il testo - è imputabile al Sismabonus ed Ecobonus". La terza amministrazione centrale in termini di assegnazione delle risorse è il Ministero delle imprese e del made in Italy con il 10%del totale delle risorse del Piano: ha fatto registrare un livello di spesa raggiunto pari al 33 per cento.