Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Polonia, le conseguenze del divieto di aborto: Dorota muore per shock anafilattico

È deceduta per shock anafilattico, a 20 settimane di gravidanza: le membrane si sono rotte prematuramente, ma i medici non sono intervenuti fino a quando il feto non è morto, per non violare le leggi anti aborto in vigore in Polonia. Dorota aveva 33 anni e aspettava il suo primo figlio. Si era presentata all’ospedale Podhalański di Nowy Targ il 21 maggio, durante la notte, per la fuoriuscita del liquido amniotico, e non aveva altri disturbi. Tre giorni dopo, il 24 maggio i medici hanno notato un significativo deterioramento della sua salute, poi la paziente è deceduta. «Siamo stati informati che la causa della morte è stata uno shock settico con insufficienza multiorgano», ha fatto sapere la famiglia. Lo shock settico, ovvero l'ultimo stadio di sviluppo della sepsi, ha causato in Dorota insufficienza circolatoria e respiratoria.

Adesso la sua famiglia vuole sapere esattamente cosa sia successo alla donna dal momento in cui è stata ricoverata fino alla sua morte, quando è deceduto il feto, quando sono peggiorate le sue condizioni di salute e quali azioni hanno intrapreso i medici per prevenire la sepsi. Il direttore dell'ospedale, Marek Wierzba, poco dopo la morte della donna ha detto che non avrebbe commentato. Alla fine, però, ha spiegato ai giornalisti che la gravidanza di Dorota era molto complicata. «La donna è stata monitorata», ha detto. «Da quanto so dal capo del reparto, per qualche motivo le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. Dopo che il feto è morto, sono state prese misure per salvare la vita della donna. Ma, sfortunatamente, non hanno avuto successo».

In Polonia, l'aborto è praticamente vietato anche nelle circostanze più gravi. Da oltre due anni è stata eliminata l’ultima importante eccezione al divieto di interrompere la gravidanza: le anomalie fetali. Solo un polacco su 10 è d’accordo con questo tipo di normativa.

La famiglia è difesa dall’avvocata Jolanta Budzowska, specializzata in casi di malasanità, che si era già occupata del caso di Izabela Sajbor. Anche lei, circa un anno fa, era morta a causa di uno shock settico, perché i medici stavano aspettando che il feto morisse, dopo la rottura delle acque.