Doppio colpo della maggioranza, con il pieno supporto di Azione, alla Camera. Passa con la fiducia, in aula, il decreto sulle intercettazioni che porta a una forte stretta per i pubblici ministeri. Finisce 201 a 125 con 5 astenuti. Neppure 45 minuti dopo ecco un nuovo “colpo” di quella che è, a tutti gli effetti, la nuova maggioranza sulla giustizia. Perché Enrico Costa di Azione socializza con Forza Italia e fa le stesse proposte. Oppure Forza Italia sostiene quelle di Costa. E succede così che, in commissione Giustizia, passi il testo base sulla prescrizione - cioè l’inizio della discussione sul tema - del vice presidente della commissione, il forzista Pietro Pittalis, con il plauso di Costa, che è il relatore della pratica.
Con il risultato che si cancellano tutte le leggi - la Orlando del 2017, la Bonafede del 2019, la Cartabia del 2021 - con cui, pur con formule diverse, si è cercato di evitare la moria dei processi per prescrizione. Invece ecco il ritorno - se così poi sarà alla fine - alla legge di Berlusconi del 2005 che lega la fine dei processi alla scansione della prescrizione fissata per i vari reati, il massimo della metà più un quarto, rispetto alla precedente formula del massimo della pena più la metà, modificata proprio per salvare l’allora leader del Pdl dai processi in corso.
Costa dà il via libera e si scatenano immediatamente Pd, M5S e Avs, contrarissimi a questa soluzione che fa tornare indietro l’orologio della prescrizione al vecchio sistema berlusconiano. La responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani dice subito che qualsiasi intesa è fuori discussione, altrettanto fa M5S, mentre proprio Costa plaude all’ipotesi. Proprio lui che aveva presentato una proposta per tornare invece alla legge Orlando (36 mesi tra Appello e Cassazione per finire i processi), pur di cancellare la legge Bonafede (prescrizione bloccata in primo grado) e la improcedibilità di Marta Cartabia (se in Appello il processo dura più di due anni decade, anche se con varie eccezioni). C’erano stati numerosi colloqui tra Costa e l’ex Guardasigilli del Pd, ma evidentemente ha poi prevalso l’antico legame di Costa con Forza Italia.