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Quale mondo per il domani? "La sostenibilità si raggiunge solo con la rigenerazione. Necessaria una fase di investimenti sproporzionati per avere un futuro''

TRENTO. I cambiamenti dell'economia globale tra istruzione, ricerca, nuove tecnologie e sostenibilità. Questi alcuni argomenti affrontati da Andrea Illypresidente di Illy Caffè e co-chair di Regenerative society foundation, nel dialogo con Sandrine Dixson-Declèveco-president di The club of Rome nel panel "Quale mondo per il domani", moderato dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Giulia Crivelli, nell'ambito del Festival dell'economia.

Oggi si affrontano una serie di emergenze: Covid, la crisi climatica e la guerra in Ucraina. "Le aziende - spiega Illy - crescono in redditività più che proporzionalmente rispetto ai ricavi e la pandemia ha cambiato i numeri perché eravamo prevalentemente vocati al fuori casa: ora abbiamo bisogno di riequilibrare i business".

L'economia deve riprogrammarsi per dare una risposta alle nuove esigenze e le imprese devono essere centrali, prosegue Illy, nella transizione verso una maggiore sostenibilità. "Per raggiungere questo traguardo è necessario una fase di investimenti sproporzionati, un salto tecnologico che ci permetta di superare gli ostacoli attuali". La via d'uscita dalla crisi, per l'imprenditore, è la transizione ecologica.

"L’attività della Regenerative society foundation ha al cuore una visione pragmatica e imprenditoriale, figlia del percorso dei propri fondatori", le parole di Illy. "Davanti a una sfida complessa, abbiamo scelto di puntare in primis sulle aziende, che possono convincere i loro clienti, i dipendenti, i fornitori, a far parte di un movimento. Con un focus chiaro sulla dimensione economica della sfida rigenerativa, potremo passare da un modello estrattivo a uno rigenerativo e raggiungere un nuovo equilibrio. Partiamo dalla conoscenza, per colmare le lacune cognitive esistenti, condividiamo buone pratiche per arrivare a definire assieme alle istituzioni dei nuovi standard in grado di indirizzare ricerca e investimenti. Siamo a un punto di svolta, ma possiamo agire, con coraggio".

I sussidi possono essere finanziati con onerose eco-tasse pagate da chi inquina, avviando così un altro incentivo a diventare più sostenibili. L'imprenditore riprende anche Paul Krugman. "Creare un'industria nuova e diversa, abbracciando la rincorsa rigenerativa, per avere anche nuovi posti di lavoro. Pensiamo per esempio all’acqua e alla piaga della siccità: per ogni 100 litri d’acqua immessi nella rete nel nostro Paese, 40 vengono persi. Certamente, i sussidi presentano dei rischi e accendono una competizione tra continenti, ma nel lungo periodo questa corsa sarà benefica", conclude Illy.