Prima erano aspiranti imprenditori del green, oggi hanno le carte in regole per progettare
le loro start up, con l’obiettivo di rendere più attrattive le zone dell’Appennino, per
combattere quel graduale spopolamento che interessa il nostro Paese. Ma passare dalle idee al saper mettere in piedi anche una piccola azienda, con tanto di business plan, non è mai cosa semplice: ci si scontra con la realtà, con il mercato e con i numeri.
Lucia Bruno, Alessandra Croci, Andrea Di Domenico, Lorenzo Giannini, Liliana Graniero, Alexander Kundrat e Greta Manfrin, tutti under 40, molti poco più che ventenni, ci stanno provando, con tutto l’entusiasmo di chi vuole innovare seriamente per migliorare il proprio territorio.
Tanto per cominciare sono stati selezionati dal bando ReStartApp di Fondazione Garrone che per l’edizione 2023 ha come partner prezioso Fondazione Compagnia di San Paolo: i giovani hanno partecipato a 10 settimane di formazione intensiva, con lezioni in aula, laboratori, lezioni di antropologia per capire il valore del passato, per scambiarsi esperienze e testimonianze.
Un campus rigoroso, fatto a Sassello, nel parco del Beigua, in Liguria; qui le loro idee sono state analizzate, smontate, per poi esser rimesse a punto più potenti.
«Noto con soddisfazione che le imprese green dal 2017 al 2021 hanno avuto un incremento del 51%» sottolinea Francesca Campora, direttrice di Fondazione Garrone che sostiene Restartapp dal 2014, mentre Alberto Anfossi, segretario generale di Compagnia di San Paolo aggiunge: «Noi da sempre operiamo per lo sviluppo economico e sociale dei territori, e cerchiamo di coinvolgere soprattutto i giovani».
Nulla è cominciato in modo lineare: Andrea voleva fare un eco glamping e durante le prime settimane di campus ha capito che le buone idee non sono tutto, doveva interagire con le istituzioni, conoscere bene il territorio, parlare con i Comuni: «In agosto, nella pausa estiva del campus, ho incontrato il Sindaco di Pescosansonesco, in Abruzzo, dove vivo, mi ha spiegato che c’erano i fondi europei che potevano essere utilizzati per ristrutturare un ostello, un antico convento sconsacrato vicino a una grande parete d’arrampicata di roccia da mettere a posto; ho subito colto l’idea per pensare al tutto in una nuova ottica, per fare un Festival di Arrampicata, collegato all’ostello e per sviluppare turismo sportivo».

Liliana da sempre ama progettare il verde, usando piattaforme digitali, ma ha capito presto che spostare le piante non è cosa poi così tanto sostenibile. Ha trovato il modo di investire sui loro semi: «Da pochi progetti molto grandi, ho pensato che era meglio proporre piccoli moduli, che si possono usare per progettare orti, tappeti erbosi e fiori utilizzando i fogli di carta seminativa, decisamente più trasportabili».
Alexander ha puntato sull’agricoltura rigenerativa per migliorare il suo B&B nella Val Fontanabuona, lavorando con tecniche antiche che rispettano l’equilibrio del pianeta: «Voglio offrire prodotto locali a partire dagli aperitivi con bibite fermentate . La prima sarà quella al kiwi, leggermente alcolica».

Anche Greta, per la sua start up, pensa a nuove bibite che si ispirano al popolare kombucha che sta conquistando il Nord Europa e che segue la tecnica della fermentazione continua: «Il mio scopo è di utilizzare materie prime dell’Appennino parmense, frutti, foglie e radici, per l’alta cucina, per fare bevande naturali, probiotiche che fanno bene alla salute, analcoliche. Sottolineo che oggi il kombucha è considerato da passeggio, per dissetarsi, mentre io spero di abbinare queste bevande al cibo, a tavola, esattamente come si fa con il vino».

Lucia, da parte sua, sta pensando alle sue curiose box, con dentro non solo prodotti locali, ma anche un libro rivolto al turismo lento, per scoprire nuovi percorsi e borghi sconosciuti. Alessandra invece è impegnata a sviluppare il B&B di famiglia nella Val Trebbia integrandolo con boschi e terreni per una vacanza adatta alle famiglie in un grande spazio verde, senza barriere. Lorenzo vuole avviare un boutique glamping in Romagna per migliorare lo stato fisico, mentale e spirituale degli ospiti.
Grandi sogni che hanno preso forma durante il campus che terminerà la prima settimana di ottobre. Dopo la fine del campus, avranno ancora tempo per mettere a punto i propri business plan, che consegneranno a novembre per la valutazione da parte di un’apposita commissione. Nei primi mesi del 2024 saranno annunciati i vincitori dei premi, per un valore complessivo di 60mila euro. Un buon modo per cominciare.