ROMA. Il termine è orribile ma rende l’idea. C’è la pista passionale dietro l’ennesimo femminicidio nel nostro Paese. Questa volta a perdere la vita è stata una poliziotta, P. R., in servizio alla Camera dei deputati. La donna, che era libera dal lavoro, è stata uccisa con tre colpi di pistola alla testa mentre si trovava nell’androne del palazzo dove abitava, a San Basilio, periferia della capitale, in via Rosario Nicolò. A sparare è stato qualcuno da un’automobile bianca: si è poi ucciso sparandosi alla testa a poca distanza (in via Tamassia) da dove ha ammazzato la donna con cui probabilmente aveva avuto una relazione.
La poliziotta era sposata con un collega. Suo marito, ispettore di polizia, era in servizio al momento del delitto al commissariato di Sant’Ippolito. Sul caso indaga la polizia, pare che alla macchina dell’aggressione manchi un fanale posteriore.
