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Salvini accusa l'Ue e la Cina: "Vogliono imporci le auto elettriche, forse a Bruxelles troveranno valigette piene di soldi da Pechino"

UDINE - Il comizio di Matteo Salvini in piazza XX settembre a Udine, in chiusura della campagna elettorale delle Regionali, rischia di diventare un caso diplomatico. Il ministro delle Infrastrutture, vicepremier del governo e ministro di peso, che ha dunque titolo a parlare a nome dell’esecutivo, sta ragionando dell’azione di governo e delle priorità italiane, quando a un certo punto sostiene, a proposito delle auto green: "L’Europa che vuole tutelare l’ambiente non può legarci mani e piedi ai cinesi. Perché l’Europa che vuole imporre le auto elettriche a tutti è una roba priva di senso, che fa licenziare in Italia e aiuta la Cina. E allora mi viene il dubbio che, siccome all’Europarlamento hanno trovato qualcuno - guarda caso di sinistra  - che aveva le valigie piene di denaro contante dei paesi islamici, ecco, chissà se fra un po’ non ne troveranno anche altre piene di denaro contante che arriva dalla Cina per votare certe leggi che sono anti-italiane anti-europee e favoriscono solo il gigante Oltreoceano" (la Cina, in realtà, per l’Italia non è ovviamente oltreoceano, ndr). Un passaggio pesantissimo, quello del vicepremier. Potenzialmente in grado di aprire un caso diplomatico. Un ragionamento che parte dalle  inchieste di corruzione all’Europarlamento, quelle del Qatargate, e che si spingono fino a chiamare in causa la Cina e gli interessi cinesi.