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Salvini promette la Vigevano-Malpensa

Matteo Salvini, si sa, ora deve recitare la parte dell’uomo “del fare” che vomita infrastrutture in nome del progresso. Mentre sullo sfondo rimane il Ponte sullo Stretto il leader leghista si accontenta di annunciare in tempi brevi la realizzazione dell’autostrada Vigevano-Malpensa e la messa a disposizione dei fondi per la chiusura dei lavori del Ponte sul Ticino.

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La Vigevano-Malpensa devasterà irrimediabilmente il Parco del Ticino. Sul piede di guerra opposizioni e associazioni ambientaliste

Incontrando il sindaco di Vigevano Andrea Ceffa ed il presidente della Provincia di Pavia Giovanni Palli il leader leghista, nonché ministro delle Infrastrutture, ha promesso il “reperimento delle risorse necessarie per la conclusione dell’intervento”.

Sindaco e presidente della Provincia esultano: a fine agosto le colate di calcestruzzo di cinque betoniere della società Pangea di Pescara hanno congiunto i 23 metri che separavano i due tronconi del viadotto rimasti in sospeso dal gennaio 2019 quando i lavori iniziati nel 2011 si erano per l’ennesima volta bloccati. Poi c’è il ponte dell’Anas, che taglia in due l’Ente Parco finanziato da Anas con più di 51 milioni di euro.

Sul ritardo del ponte, a onor del vero, più dei ritardi lamentati dai politici locali ha inciso il fallimento della ditta Cesi che ci ha messo solo due anni per fallire e lasciare l’opera incompleta. Salvini, si sa, vuole apparire come l’uomo che sblocca i cantieri bloccati e l’autostrada che porta all’aeroporto di Malpensa rientra elle 117 grandi opere pubbliche, ferme e commissariate da anni. In realtà lo sblocco sembra essere l’ennesimo inutile gesto di facciata se è vero che “la Provincia ha chiesto ad Anas uno stanziamento non ancora arrivato. Il costo finale infatti lievita dai 5 milioni previsti inizialmente a circa 7,7 milioni per l’aumento dei costi dell’energia e dei materiali”, come sottolinea il consigliere regionale del M5S Simone Verni per le opere di completamento della viabilità di raccordo.

L’autostrada ha incontrato l’opposizione di Comuni, associazioni e la città metropolitana di Milano. Al Tar hanno provato a ricorrere la Città Metropolitana affiancata al Parco Agricolo Sud Milano e al Parco del Ticino. Inoltre, un ricorso contro la decisione del governo Gentiloni, fortemente sostenuta da Regione Lombardia, è stato depositato al Tar anche dai Comuni di Albairate e Cassinetta di Lugagnano.

Solitario il Comune di Boffalora, che ricorre al Tar, ma in autonomia. A questi si aggiunge la mobilitazione ultradecennale di tanti cittadini e associazioni agricole e ambientaliste. Anche in questa fase di battaglie legali, il Comitato No Tang e una quarantina di cittadini sosterranno ad adiuvandum i ricorsi degli Enti: a loro si affiancano l’Associazione per il Parco Sud Milano Onlus e Legambiente.

“Il famigerato progetto Anas di Superstrada Vigevano-Magenta porterà nei prossimi anni alla devastazione del territorio dell’abbiatense-magentino. Naturalmente, quando realizzato, avrà consumato un’enorme quantità di prezioso suolo agricolo di alta qualità”, scrive la rete No Lang che tiene insieme associazioni e agricoltori.

La tangenziale taglierebbe intere aziende agricole che da mezzo millennio coltivano questa terra fertile, compromettendo fontanili, rogge e canali scavati a mano nei secoli dall’uomo, ferendo parchi pregiati voluti dai cittadini e dagli agricoltori, sfregiando il Naviglio Grande con paesaggi e giardini incantevoli in Ville del ‘600 e del ‘700 che nulla hanno da invidiare ad alcuni Castelli della Loira. Del resto alla Lega l’agricoltura interessa evidentemente molto meno del cemento.