Non poteva cominciare meglio di così. Con un abbraccio tra i conduttori emozionati il giusto, Amadeus e Gianni Morandi; con i saluti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che eleva l’Ariston alla Scala; con quel poeta di Roberto Benigni, che decanta la Costituzione italiana al 75esimo anno di vita come la più alta delle opere d’arte che canta la libertà dell’uomo. Nella geometria degli esordi l’edizione numero 73 del Festival di Sanremo è una forma perfetta.

Sanremo, febbraio 2023: Gianni Morandi, Roberto Benigni e Amadeus nella prima serata del Festival 2023Daniele Venturelli/Getty Images
Poi, dopo mezz’ora (ma Benigni avrebbe potuto andare avanti fino al dopofestival di Fiorello), la gara di Sanremo venti-ventitré inizia con due pezzi: Anna Oxa, diva senza tempo dai virtuosismi senza fine (troppi, eh!), e gianMaria emergente sul palco dell’Ariston, pro del «corsivo». Fiori per entrambi al termine dell’esibizione, come da tradizione, e arriva lei, bella bella, pronta pronta: signore e signori Chiara Ferragni sulle note di Amare de La Rappresentante di Lista. Sul suo primo cartoncino c’è un altro debuttante: Mr. Rain accompagnato da un coro di otto adorabili bambini, che fa un po’ Zecchino d’oro ma va bene così. Il quarto cantante è il meritatamente favorito Marco Mengoni, seguito da Ariete giustamente emozionata (per un brano davvero difficile).