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Sanremo, le pagelle della prima serata: promossi e bocciati

Su il sipario. La 73esima edizione del Festival di Sanremo è già storia con il presidente Mattarella all'Ariston, sulla loggia d'onore accompagnato dalla figlia Laura, per celebrare i 75 anni della Costituzione italiana. Ci ha pensato Roberto Benigni a regalare un tocco in più di emozione a un momento già alto con uno straordinario monologo in cui ha ricordato anche il papà del Presidente della Repubblica, tra i padri costituenti. Un momento toccante e di grande cultura. Il resto è show, ormai talmente rodato che fa più fatica a stupire. 

Scorrevole la staffetta musicale - non solo tra i Big in gara ma anche tra i numerosi ospiti -, lo spettacolo sobrio e senza fronzoli, ma inattaccabile. La reunion dei Pooh fondamentale per rialzare i toni di una metà serata monocorde e quando sembrava ormai persa la speranza di trovarsi davanti momenti realmente sorprendenti, ecco Blanco che distrugge la scenografia. Nel complesso una buona partenza. C'è ancora tutto il tempo per aumentare la marcia. 

Amadeus e Gianni Morandi, 9: promossi
Due showman come loro singolarmente non devono dimostrare più niente, ma come inedita coppia televisiva sfiorano il massimo dei voti. Affiatati, istituzionali e informali allo stesso tempo, insieme sono dei perfetti timonieri e il risultato non era così scontato. Tempi perfetti. Zii d'Italia per una settimana, capaci di sdrammatizzare anche l'imbarazzante momento Blanco che avrebbe messo in difficoltà chiunque. 

Chiara Ferragni, 6: promossa
Lo aveva detto. "Non sono un'attrice, non sono una cantante, ma farò del mio meglio". Il suo meglio è stato leggere una lettera scritta per la Chiara bambina, un monologo egoriferito - dove non sono mancate riflessioni sul sessismo ancora imperante - che è esattamente lo specchio di quello che ci si aspettava portasse sul palco. Chiara Ferragni, la "non attrice" e "non cantante" seguita da milioni di persone. Lo ha fatto, anche inciampando (metaforicamente) qua e là, senza avere paura di mostrare su un palco così importante che se è la numero uno a stare davanti a uno smartphone non si può dire lo stesso davanti a una telecamera. Ma alla fine, vedendola vera così com'è - tra la commozione che prova ricordando dove è arrivata (e come) e le domande-risposte che si è posta e si pone sull'essere una buona madre - convince lo stesso anche in prima serata, nonostante non sia una donna di spettacolo. Buona la prima. 

Anna Oxa, 6 e mezzo: promossa
Emozionante rivederla sul palco dell'Ariston dopo tanti anni. Canzone difficile che in pochi possono permettersi di cantare (ma anche di comprendere). Con una vocalità senza rivali regala virtuosismi da brividi, ma il brano è davvero troppo di nicchia in questo contesto. 

Gianmaria, 6: promosso
Grinta e intonazione, il viso d'angelo lo aiuta (soprattutto con gli ascoltatori più teen). Pezzo radiofonico con cui è difficile fare un buco nell'acqua, anche se il palco dell'Ariston può giocare brutti scherzi anche ai più veterani. Performance precisa, a dimostrazione che X Factor resta un talent di ben altro spessore. 

Mr Rain, 6: promosso
Un po' filastrocca un po' canto di Natale con il coro di bambini a fare eco, ci pensa la parte rap a dare al pezzo un tocco di originalità (e la sufficienza). Orecchiabile, già pronta da cantare, anche se la performance è fiacca nonostante la coreografia. Il pezzo c'è, Mr Rain meno. Promosso con riserva. 

Marco Mengoni, 10: promosso
La Canzone, vibra dentro come la sua voce impeccabile. L'emozione si vede tutta e quasi commuove, ma non tradisce. Non solo un'esibizione eccezionale, ma uno dei momenti più toccanti della serata. Indiscutibile fuoriclasse. 

Ariete, 7: promossa 
Intonazione quasi assente, voce sporca, ma con una canzone così poco importa. La penna malinconica di Calcutta, che ha scritto il testo, si sente tutta, il resto lo fa lei, tra le artiste più promettenti e genuine del panorama italiano. L'emozione forse l'emozione le ha giocato un tiro mancino, ha altre tre serate per imparare a parare i colpi. 

Ultimo, 7 e mezzo: promosso
A tratti impreciso, tecnicamente non è una performance da incorniciare ma l'intensità con cui canta mette i brividi e valorizza la canzone. Bella ma non eccezionale. 

Coma Cose, 8: promossi
Artisticamente più maturi rispetto all'ultima volta, due anni fa, e sempre straordinariamente perfetti insieme. Riescono a far venire voglia di innamorarsi anche con una canzone che parla di una crisi, la loro. Sincerità spiazzante, emozione pura. I nuovi Al Bano e Romina (versione indie). 

Elodie, 6 e mezzo: promossa
Queen del palcoscenico, un piacere ascoltare (e guardare). Canzone radiofonica ma più debole rispetto agli ultimi tormentoni a cui ci ha abituato. Voce precisa, performance frizzante.

Leo Gassmann, 7: promosso
Da Sanremo Giovani, vinto nel 2020, ai Big. Meritatamente, alla faccia del cognome importante che farebbe chiacchierare i più maliziosi. Leo Gassmann è una delle più belle novità della musica italiana degli ultimi anni. Canzone bella, cantata con precisione e spensieratezza, vero valore aggiunto di questa interpretazione. 

I Cugini di Campagna, 4: bocciati
Dei Cugini di Campagna solo zatteroni e paillettes. La canzone non è nelle loro corde, nonostante non sbagliano una nota ma il falsetto qui non basta. Non c'è quasi niente neanche de La Rappresentante di lista, che ha firmato il pezzo. Una fusione che delude le aspettative e da cui esce un brano piuttosto anonimo. Peccato.

Gianluca Grignani, 5: bocciato
Esibizione quasi da dimenticare, forse per colpa dell'emozione impossibile da non notare. La grinta c'è tutta, come la voglia di tornare su quel palco. C'è anche la canzone, profonda e dolcemente rock, dedicata al papà. Riscatto necessario. 

Olly, 7: promosso 
La vera ventata di novità tra i giovani di questo cast. Beat e voce potenti in questo pezzo che colpisce già al primo ascolto. La padronanza del palco è l'arma vincente. Una bella scoperta. 

Colla Zio, 5: bocciati
I Cugini di Campagna 2.0, non solo per le chiome ma anche per l'accenno di falsetto iniziale. Il loro è un sound decisamente più moderno e originale, ma di sorprendente c'è poco. Sul palco più che un'esibizione da Festival sembra un concerto alla serata universitaria del mese. 

Mara Sattei, 6 e mezzo: promossa
Dal tormentone estivo con Fedez e Tananai a una bella ballata d'amore, tutta sulle sue spalle. Prova superata. La canzone esalta doti canore tenute nascoste ne 'La Dolce Vita'. È un gran piacere Mara Sattei. 

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