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Sciopero femminista per la Giornata della Donna, la Cgil dice no 'all'8 marzo di lotta' di Non una di meno. Grosselli: "Condividiamo le ragioni, ma prima mobilitazione allargata"

TRENTO. Sembrava esserci stata un'apertura al 20esimo Congresso provinciale della Cgil del Trentino riguardo la proclamazione dello sciopero generale dell'8 marzo 2023, a sostegno del movimento transfemminista internazionale di Non una di meno. Ma nonostante l'intervento di alcuni delegati sul palco di Pergine, l'assemblea congressuale ha ribadito il suo no alla proposta.

L'ordine del giorno 'per un 8 marzo di lotta' è stato bocciato oggi (31 gennaio) dalla Cgil del Trentino. "Condividiamo ogni virgola di quanto letto - sostiene il segretario del sindacato, Andrea Grosselli -. Ma prima di attivare lo sciopero andrebbe messo in campo una mobilitazione allargata".

E' una "battaglia" aperta da anni quella dello sciopero a sostegno del movimento femminista, indetto l'8 marzo per rivendicare i diritti sulle condizioni di vita e di lavoro di donne e persone Lgbt. Una campagna che però non ha ancora trovato, perlomeno qui in Trentino, il sostegno del sindacato nonostante le continue esortazioni da parte delle attiviste.

Durante il Congresso, che si è tenuto a Pergine pochi giorni fa, alcuni delegati hanno chiesto infatti di sostenere la proposta di Nudm. "A partire dal protagonismo e dall’autodeterminazione delle donne - hanno sostenuto alcuni delegati -, la Cgil è impegnata contro il patriarcato, i femminicidi e la violenza di genere, ogni manifestazione di sessismo, familiari, omolesbobitransfobia, e ogni discriminazione di genere sul lavoro. Questo intervento vuole chiedere al congresso di sostenere, nella reciproca autonomia, il movimento transfemminista internazionale di Non una di meno, condividendo il percorso verso lo sciopero generale dell’8 marzo come strumento di lotta".

Perché scioperare l’8 marzo? "E' essenziale - hanno proseguito - per chi crede che le donne e le soggettività Lgbtquia+ debbano essere autonome e libere di scegliere sui propri corpi e sulle proprie vite. Lo sciopero è un mezzo potente per il cambiamento, perché interrompe la produzione e la riproduzione sociale, il sistema di sviluppo senza limiti e consumo infinito, contesta le norme di genere, le gerarchie sociali e i rapporti di potere". 

La richiesta arriva all'indomani della lettera aperta a firma del gruppo femminista, indirizzata a lavoratrici e delegate sui posti di lavoro "affinché venga garantita loro la copertura sindacale dalle proprie organizzazioni": "Nudm ci chiede di aiutarle - concludono i rappresentanti della Cgil -, come sindacato. Noi delegati che abbiamo firmato l’ordine del giorno 'per un 8 marzo di lotta' crediamo che sia necessario politicizzare la violenza patriarcale, facendone una questione pubblica e non più solo privata. Lo sciopero può essere nuovamente in processo espansivo e inclusivo di lotta, e questa è una sfida da raccogliere insieme, perché insieme siamo più forti".