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Scontro in aula sui migranti

La premier Giorgia Meloni è voltata a Bruxelles per fare il punto sull’Ucraina con gli altri leader europei. In aula alla Camera ha affrontato la questione dei migranti in uno scontro diretto: dice di aver sentito, di nuovo, “calunnie e falsità” nei confronti dell’Esecutivo, “dello Stato italiano” e della Guardia costiera. Ha difeso, quindi, la scelta di coinvolgere l’Europa, di pensare a un piano Mattei per prevenire le partenze, ribadendo che la prima delle cose da fare è tendere una mano alla Tunisia per evitare “flussi che nessuno saprebbe governare”. Nell’intervento alla Camera passa in secondo piano la guerra in Ucraina, di cui la premier parla in una telefonata con il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki. Meloni si concentra sul tema dei migranti su cui l’Italia finora è stata “lasciata sola”, rilancia l’idea del blocco navale in chiave missione europea in collaborazione con la Libia e difende ancora una volta l’azione in mare e il governo dalle “insinuazioni senza prove” per il naufragio di Cutro. Ha affermato: “E’ falso che il governo lasci morire i bambini, che non faccia la sua parte fino in fondo. Anzi, incalza, il suo è l’esecutivo che ha salvato più vite, se confrontate coi numeri degli arrivi. “Le cose false – dice composta in premessa – le considero una buona notizia perché significa che non si ha molto da dire su quello che vero è”. Lancia poi una stoccata al M5S sul Superbonus perché il governo, sottolinea, ha “messo le pezze a un buco di 40 miliardi” che è servito solo “a fare lucrare le banche”. Sull’immigrazione ha detto Meloni: “Dal 2013 al 2023 secondo i dati Unhcr nel Mediterraneo sono morte complessivamente 25.692 persone: sappiamo che il rischio che qualcosa vada storto è insito nelle partenze in sé e infatti è accaduto con tutti i governi. Sono andata a guardare quale era la percentuale di quanti non si è riusciti a salvare rispetto alle partenze e i dati di questo governo sono i più bassi. Noi siamo quelli che in rapporto agli sbarchi sono riusciti potenzialmente a salvare più persone. I dati smontano una certa propaganda. Raccontare al cospetto del mondo, di fronte a questo enorme sforzo, che invece lasciamo bambini morire nel Mediterraneo è una calunnia non solo del governo ma nei confronti dello Stato italiano, degli uomini e delle donne delle forze dell’ordine, del nostro intero sistema. O volete dire che ci sono uomini delle forze dell’ordine che non vogliono salvare i bambini per indicazioni del governo?. Siamo stati lasciati da soli a fare questo lavoro a volte fuori dai confini nazionali. Ho sempre configurato il blocco navale – ha proseguito – come proposta europea in collaborazione con l’autorità libica. Pensate di sapere meglio di me cosa dico e cosa penso? Gli atti lo confermeranno. Io lavoro per un obiettivo di questo tipo, per una missione europea che blocchi le partenze in collaborazione con autorità africane, quindi anche libiche, e con una cooperazione che porti sviluppo. Abbiamo già risposto mille volte, se si continuano a dire cose false è difficile. Scusate colleghi, cerchiamo di essere all’altezza del compito. Ho sentito dire, mi pare da Bonelli, che abbiamo negato che Frontex avesse fatto una segnalazione sulla presenza dei migranti. Non l’abbiamo mai negato, il governo ha detto che la segnalazione di Frontex era di polizia, della presenza della nave ma non della situazione di difficoltà. È la vostra versione che non torna, non la nostra. Spero si possa andare avanti per cercare insieme delle soluzioni. Il regolamento di Dublino va rivisto – aggiunge Meloni – ma continuo a segnalare sommessamente che non è una soluzione per l’Italia. Immagino che sappiate che si riferisce a chi ha ragionevolmente la possibilità di avere una protezione internazionale, ma la percentuale che arriva da noi è una minoranza. Anche quando dovessimo arrivare ad ottenere di più su Dublino il tema del 70-80% di chi arriva da noi e rimane senza risposte e soluzioni rimane. Credo che serva un approccio più globale che non possa prescindere dal dialogo con i paesi africani”.