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Sì della Camera alla fiducia sul decreto giustizia: cambiano le intercettazioni, stretta su piromani

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùProcesso penale e civile

L’utilizzo delle intercettazioni viene esplicitamente esteso alle indagini per reati, tentati o consumati, legati al traffico illecito di rifiuti, alle fattispecie aggravate dal metodo mafioso, ai sequestri di persona con finalità estorsive e al terrorismo. Vengono però limitate le trascrizioni delle intercettazioni irrilevanti. Il Pm poi dovrà indicare per iscritto quanto ha speso per ogni intercettazione

28 settembre 2023

(IMAGOECONOMICA)

Via libera della Camera (con 201 voti a favore, 125 contrari e cinque astenuti) alla fiducia al decreto legge che contiene disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonchè in materia di personale della magistratura e della pubblica amministrazione. Si tratta del dl omnibus che contiene anche le norme sulle intercettazioni.

Come stabilito in Capigruppo, al voto finale si arriverà questa sera: le dichiarazioni di voto avranno inizio alle 18.30. Una volta approvato, il decreto passerà al Senato dove i tempi per la conversione sono strettissimi

Dalle intercettazioni agli incendiari

Con questo decreto il governo guidato da Giorgia Meloni ha messo mano al terreno sempre delicato delle intercettazioni estendendo il loro utilizzo e creando un archivio centralizzato dove conservarle. Nel provvedimento sono previste anche - per la “recente recrudescenza” di “episodi gravi e allarmanti” - pene più dure per gli incendiari, fondi dall’8 per mille per il recupero dei tossicodipendenti, e misure che eliminano le ultime disposizioni precauzionali di contrasto al Covid, ancora in vigore dal periodo dell’emergenza.

Uso intercettazioni esteso a reati aggravati dal metodo mafioso

In particolare, l’utilizzo delle intercettazioni viene esplicitamente esteso alle indagini per reati, tentati o consumati, legati al traffico illecito di rifiuti, alle fattispecie aggravate dal metodo mafioso, ai sequestri di persona con finalità estorsive e al terrorismo. In questo modo l’esecutivo è corso ai ripari dopo che la sentenza 34895 della Cassazione nel 2022 aveva rischiato “effetti dirompenti su processi in corso per reati gravissimi”, aveva sottolineato la premier Meloni. Senza l’interpretazione autentica messa in campo adesso dall’esecutivo si rischiava l’inutilizzabilità delle intercettazioni disposte sulla base della giurisprudenza antecedente il verdetto 34895, la quale consentiva l’utilizzo degli strumenti previsti per la lotta alla criminalità organizzata anche in assenza della contestazione del reato associativo. Ora tutto è stato sanato, nero su bianco.

Trascrizioni limitate e faro sulle spese dei Pm

Nel verbale di trascrizione delle intercettazioni, che solitamente viene redatto dalla polizia giudiziaria, non potranno essere riportate quelle considerate ’irrilevanti’ ai fini dell’indagine. Inoltre, le intercettazioni cosiddette ’a strascico’ saranno limitate ai reati più gravi come mafia e terrorismo. Il Pm poi dovrà indicare per iscritto quanto ha speso per ogni intercettazione. (queste norme sono state introdotte grazie a emendamenti presentati da FI e Azione al decreto omnibus).