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Siccità, Bonelli alla Camera con i sassi dell'Adige in secca (VIDEO), è scontro con la premier Meloni che risponde: ''Non sono Mosè''

TRENTO. Tensione delle scorse ore in aula alla Camera tra la premier Giorgia Meloni e il leader dei Verdi Angelo Bonelli. Al centro del botta e risposta durante la discussione sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo il tema della siccità e, in particolare, l'intervento di Bonelli che per l'occasione ha tirato fuori da sotto il banco due grosse pietre, spiegando che le aveva raccolte lui stesso "nel mezzo del fiume Adige" in secca. Nei giorni scorsi, infatti, il parlamentare che da anni abita in Trentino, attraverso un video pubblicato sui social aveva denunciato la situazione di secca che si trova purtroppo lungo il fiume nella zona di Rovereto. 

Nel corso del suo intervento Bonelli ha ripreso una prima volta Meloni: "lei ride ma la questione della siccità è una questione attuale. E' un problema drammatico e le vostre politiche energetiche, come quella di volere rendere l'Italia un Hub di fonti fossili, lo aggrava". L'intervento del leader dei verdi è andato avanti e ancora una volta ha ripreso la premier: “continua a ridere, non c'è problema è questione di stile, irridere chi parla perché non ha argomenti per controbattere".

Il fiume #Adige è ormai in secca e la Presidente #Meloni cosa fa? Ride. Sì, avete capito bene. Nella #GiornataMondialedellAcqua, mentre viviamo la più drammatica crisi idrica della storia, la destra irride chi ha il coraggio di denunciare questa amara realtà. @AngeloBonelli1 pic.twitter.com/CHslhzQG58
— Europa Verde - Verdi (@europaverde_it) March 22, 2023

Poco dopo è arrivata la risposta della premier Giorgia Meloni: "Collega Bonelli, ho trovato molto interessante i suoi sassi dell'Adige, però, insomma, presumo lei non voglia dire che in cinque mesi ho prosciugato l'Adige, perché neanche Mosè. Forse deve fare i conti con il fatto che questi problemi come l'Adige che si prosciuga sono figli di tutto quello che finora non è stato fatto o è stato fatto di sbagliato. Perché io non sono Mosè”.

Sulla vicenda è intervenuto in queste ore anche l'onorevole Alessandro Urzì che, riferendosi all'intervento fatto dal collega dei Verdi parla di “incomprensibili strali verso il governo quasi facendo intendere che la siccità è una delle conseguenze del governo Meloni”.

Oltre la questione politica, spiega sempre Urzì, “ne è nata a seguito anche una polemica legata alla sottrazione delle pietre: è infatti un comportamento potenzialmente  sanzionabile  dalla legge la sottrazione di materiale dagli alvei dei fiumi: per uno come Bonelli, hanno chiosato  in molti, che per conto dei Verdi è dentro e fuori dai tribunali ogni giorno per denunciare tutti è davvero sorprendente che non presenti un esposto anche contro se stesso”.

Per l'onorevole di Fratelli d'Italia, “rimane il fatto grave di accuse ormai pretestuose e prive quindi di ogni tipo di credibilità come quella per cui l’Adige in secca sia fra le colpe da ascrivere al nuovo governo Meloni che, per bocca della leader, sorridendo si è schernita: neanche avessi i poteri di Mosé. Purtroppo è questa squalificante azione politica dei Verdi e della estrema sinistra parlamentare – conclude il parlamentare - a lasciare profondo sconcerto sulla attendibilità di molte battaglie, che paiono esclusive prese di posizioni polemiche, senza costrutto e puramente ideologiche. Anche sulla siccità”.