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Siccità, Tonina: "A Roma chiediamo più investimenti, servono circa 300 milioni in Trentino. Acqua a Veneto e Lombardia? La priorità ai nostri agricoltori"

TRENTO. “Il Trentino ha sempre dimostrato solidarietà per quanto riguarda i territori limitrofi: certo è che per quanto riguarda il tema dell'acqua la situazione ora è critica anche qui. Quello che diciamo quindi è che dobbiamo assolutamente garantire una priorità al nostro settore agricolo, che ha investito molto in passato per esempio con sistemi d'irrigazione a goccia. Se poi ci saranno le condizioni, come abbiamo fatto in passato, certamente rilasceremo dei quantitativi per Lombardia e Veneto”. Insomma, dice il vice-presidente della Pat Mario Tonina, in questa fase d'emergenza siccità la priorità andrà al settore agricolo in Trentino, ma non si nega la solidarietà ai territori limitrofi. Una prospettiva avanzata nelle scorse ore anche dal presidente Fugatti in una nota congiunta con il governatore del Veneto Luca Zaia sulla gestione della crisi idrica tra i due territori (Qui Articolo).

Lo stesso Fugatti, ha aggiunto Tonina nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna informativa promossa dalla Pat sul risparmio idrico, si trova oggi a Roma proprio per discutere del tema, chiedendo alle autorità nazionali ulteriori investimenti da destinare anche al Trentino. “Finalmente – ha detto Tonina – in molti hanno percepito che il tema dell'acqua non può essere affrontato alla giornata, è necessario investire. Il Trentino lo ha fatto negli anni scorsi e vuole continuare a farlo, ma anche le altre Regioni dovranno iniziare questo tipo di percorso e per farlo servono risorse. Oggi a Roma il presidente Fugatti cercherà di portare le istanze che anche al Trentino interessano, in particolare per quanto riguarda le risorse aggiuntive per finanziare le domande che abbiamo già avuto modo di presentare nell'ambito del Pnrr, e che sono state ammesse ma non finanziate. Per il rifacimento delle reti acquedottistiche nei vari Comuni interessati e per garantire risorse ai consorzi di miglioramento fognario-idrico, oggi servirebbero ancora complessivamente circa 300 milioni di euro”.

Il Trentino infatti, dice Tonina: “Ha sempre dimostrato nel tempo di saper investire utilizzando principalmente risorse del nostro bilancio, abbiamo sempre garantito solidarietà a Veneto e Lombardia. Continueremo a farlo, ma oggi queste risorse vorremmo fossero destinate anche al Trentino”. Per il momento, ha precisato la dirigente generale dell'Agenzia provinciale per le risorse idriche e l'energia (Aprie) Laura Boschini, in vista dell'avvio della stagione estiva: “Sta partendo una lettera da parte del Servizio gestione risorse idriche ai Comuni, per richiamarli ad un monitoraggio sulla disponibilità di acqua ai fini potabili. La maggior parte dei Comuni in Trentino sono alimentati dalle sorgenti, meno soggette a cambiamenti rapidi dati dalla piovosità. Ciò detto, però, il problema potrebbe porsi in estate: è indispensabile quindi introdurre interventi per ridurre la domanda di risorsa idrica. Per questo suggeriamo ai Comuni, sulla base proprio dei dati dei monitoraggi, di introdurre eventualmente campagne d'informazione, di ragionare sull'interruzione fontane pubbliche e sulla restrizione di alcune categorie di utilizzi (lavaggio vetture e irrigazione giardini). Questo - ha detto Boschini - è il secondo anno siccitoso consecutivo: si tratta di un fatto nuovo rispetto al passato, ma la situazione potrebbe essere questa anche negli anni futuri. Dobbiamo quindi essere 'allenati' ad usare l'acqua meno ed usarla meglio, e questo è lo scopo della campagna lanciata oggi"

Nel corso della conferenza sono molti i temi toccati dalle autorità, a partire ovviamente dall'importanza del risparmio: “Sul tema idrico, come sappiamo, la situazione resta critica – ha detto Tonina –. A fronte di un percorso su innovazione e investimenti che richiederà tempo, il risparmio è la prima e più importante azione da mettere in campo. Lo dico rivolgendomi a tutti i cittadini. Serve il contributo di tutti: solo in questo modo, con un’attenzione quotidiana e anche nelle piccole cose, possiamo raggiungere un beneficio collettivo preservando questo inestimabile tesoro”. Secondo quanto riportato nella campagna infatti, con un uso attento “si può risparmiare più del 50% dell’acqua consumata normalmente con evidenti benefici anche sulla bolletta e sui costi energetici collettivi, se l’acquedotto è dotato di un impianto di sollevamento (sia per la fornitura d’acqua che per lo smaltimento)”.

Guardando al lungo periodo invece, come anticipato, il 'preventivo' per quanto riguarda le stime degli interventi necessari sulle strutture idriche del territorio è pari a circa 400 milioni di euro. “Il Trentino – dice Piazza Dante - si è mosso in modo efficiente, come testimoniano i progetti per il bando Pnrr, mirati alla riqualificazione delle reti acquedottistiche e promossi dai rispettivi enti locali. Sono stati ammessi ma non finanziati per mancanza di risorse gli interventi presentati da parte dei Comuni di Rovereto, Porte di Rendena, Pinzolo, Comano Terme, Predaia, Sella Giudicarie, Cavedine, Baselga di Piné, Pieve di Bono-Prezzo, Valdaone, Tenno, Carisolo, Giustino, Ville d’Anaunia, Andalo (capofila con altri 7 Comuni), Tione di Trento, Vallelaghi, Tre Ville, Caderzone, Bocenago, Primiero-San Martino di Castrozza, per un totale di circa 145 milioni”.

Contando anche gli investimenti di Comifo e Consorzio trentino di bonifica (circa 80 milioni di euro) e ulteriori progetti per invasi e miglioramenti, per il vice-presidente della Pat la somma ideale da investire nei prossimi anni dovrebbe essere quindi di circa 300 milioni. “Al Governo oggi – ha detto Tonina – chiediamo altre risorse per permettere investimenti che possono interessare il Trentino, ma soprattutto le Regioni limitrofe attraverso invasi o bacini d'accumulo”. E' importante infatti sottolineare: “Che negli ultimi 10 anni le precipitazioni non sono calate nettamente, buona parte delle piogge però arrivano in poco tempo e con grandi quantitativi, ed è quindi necessario trattenere la risorsa per evitare che 'scappi'. Investimenti di questo tipo per il Trentino sarebbero la conferma di un lavoro iniziato anni fa, per altre Regioni sarebbero invece un modo per iniziare. E oggi non possiamo più derogare perché se per noi la situazione è critica per qualcun altro è drammatica”.

In conclusione l'assessore all'ambiente ha parlato anche di un tema molto discusso in Trentino, quello degli invasi artificiali destinati all'innevamento delle piste. “Per quanto riguarda i bacini per l'innevamento – ha spiegato Tonina – si è trattato di un investimento vincente: senza questi bacini negli scorsi anni non ci sarebbero state stagioni invernali, con tutto l'indotto che ne consegue. Quando la neve fonde poi, l'acqua torna nuovamente nelle falde e nel terreno, nulla viene buttato via. Il messaggio che deve passare è che quei bacini devono essere visti in una funzione trasversale, che garantisca l'innevamento in inverno ma anche il servizio anticendio, una potenziale attrazione in estate e una risorsa per l'agricoltura”.