Il carbonio atomico freddo che circonda la galassia 4C 41.17, che si trova a piu’ di 12 miliardi di anni luce dalla Terra, sembra in grado di alimentare una giovane formazione stellare. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati del National Radio Astronomy Observatory e dell’Universita’ del Texas. Il team, guidato da Bjorn HC Emonts e Caitlin M. Casey, ha valutato le osservazioni ottenute grazie all’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), identificando la presenza di un flusso freddo di carbonio atomico intergalattico, che sta contribuendo alla formazione di una stella. I risultati, spiegano gli esperti, forniscono prove osservative a sostegno dei modelli cosmologici teorici attuali e offrono nuove intuizioni sulle origini di materiali cosmici che consentono la formazione di galassie e stelle.
I ricercatori hanno mappato il carbonio atomico che circonda 4C 41.17, una massiccia radiogalassia nell’Universo primordiale a 12 miliardi di anni luce dalla Terra. Per massimizzare la sensibilita’ alla luminosita’ della superficie del radiotelescopio, gli studiosi hanno utilizzato una configurazione compatta e a bassa risoluzione, il che ha permesso di rilevare un flusso molecolare freddo altrimenti impercettibile. Le osservazioni submillimetriche hanno confermato la presenza di gas che si estende per almeno 326 mila anni luce al di fuori di 4C 41.17, nel mezzo intergalattico. Questi dati, commentano gli esperti, sono coerenti con i flussi di gas freddo previsti dai modelli cosmologici. La massa di gas freddo incanalato nella galassia massiccia potrebbe alimentare la formazione di stelle per oltre 500 milioni di anni, secondo le simulazioni. “E’ sempre molto soddisfacente – scrive Casey in una prospettiva correlata – quando i dati ottenuti corrispondono alle previsioni effettuate sulla base di modelli e simulazioni”.