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Strage di Piazza della Loggia: la presidenza Consiglio non è parte civile

La presidenza del Consiglio dei Ministri non si è costituita parte civile nel nuovo processo sulla strage di piazza della Loggia. È quanto emerge dalle prime battute dell'udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, indagato che non è presente in aula. Oltre alle famiglie delle vittime, si sono costituiti parti civili il Comune di Brescia e le sigle sindacali che avevano indetto la manifestazione il 28 maggio 1974.

Al Palazzo di Giustizia di Brescia, l'udienza preliminare riguarda il nuovo filone d'inchiesta per la strage del 28 maggio 1974.  La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Roberto Zorzi, che, come era ampiamente previsto, non è presente in aula. Zorzi il giorno dell'esplosione della bomba non aveva ancora compiuto 21 anni.

Nato a Merano, ma cresciuto nel Veronese, oggi vive negli Stati Uniti con passaporto americano. Viene ritenuto l'esecutore materiale ed è accusato di concorso in strage con altri, tra cui Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, per "aver partecipato alle riunioni in cui l'attentato veniva ideato, manifestando la propria disponibilità all'esecuzione dell'attentato e comunque - recita il capo di imputazione - rafforzando il proposito dei correi".