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Superbonus, la mossa del governo: una piattaforma per smaltire i crediti. Giorgetti: “Detrazioni lunghe fino a 20 anni”

ROMA. Stretta finale sugli emendamenti del superbonus: il voto è slittato alle 19. «Siamo tendenzialmente ottimisti», dice il presidente della Commissione Marco Osnato (FdI), spiegando che «purtroppo c'è stato un ritardo sulle analisi della Ragioneria ma ora pare tutto concluso. Sono arrivate le riformulazioni, ne mancano un paio».

Per salvare le cessioni e gli sconti in fattura relativi alle spese effettuate nel 2022, un emendamento riformulato del relatore, Andrea de Bertoldi (FdI), consente per chi non abbia concluso il contratto di cessione entro la scadenza di venerdì 31 marzo di effettuare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate con la «remissione in bonis»: ovvero, entro il 30 novembre, pagando una sanzione di 250 euro. Una soluzione per evitare che centinaia di milioni di euro vadano in fumo in base a un termine che era stato fissato dall'ultimo decreto Milleproroghe.


Tra le novità potrebbero esserci tempi più lunghi per le detrazioni: «Fino a venti anni» ha annunciato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. «Il Superbonus, con gli altri bonus edilizi, è costato alla finanza pubblica ad oggi 117 miliardi – ha detto -. E' importante sostenere l'edilizia e continuare a farlo, ma nel quadro di una finanza pubblica sostenibile».