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Tagliaerba a batteria, la mia esperienza con Greenworks

Un tagliaerba a batteria può trasformare un’attività pesante e fastidiosa in qualcosa di decisamente più rilassante e piacevole? Sì, è quello che mi è successo, con il passaggio da un tagliaerba tradizionale con motore a scoppio ad uno di nuova generazione, a batterie ricaricabili.

Ho un giardino di poco meno di 300 metri quadri, non tutti in piano, con dei dislivelli e con la presenza di piante e, soprattutto, con la presenza di un cane di circa 50 kg che non è propriamente l’ideale per il mantenimento di un bel manto erboso.

Per anni ho utilizzato tagliaerba con motore a scoppio, l’ultimo aveva un motore da 160 cc con lama da 51 cm, persino sovradimensionato per il mio giardino, ma efficace per i tratti in pendenza. Convinto dall’insistenza dei figli, appassionati di tecnologia e di “green” sono passato al modello a batteria.

Mi sono rivolto a Seveso Primo a Lazzate, dopo essermi confrontato con Davide, venditore molto professionale e preparato e alla fine ho scelto un Greenworks 40LM46, dove 40 è il voltaggio massimo fornito dalla batteria e 46 è l’ampiezza di taglio in cm. Non è un top di gamma, non è un modello professionale per uso intenso, ma è assolutamente adatto per le dimensioni del mio giardino e una normale frequenza di taglio (una volta a settimana).

La macchina innanzitutto è più leggera rispetto a quella precedente, quindi più facilmente manovrabile; su questa non è nemmeno indispensabile l’utilizzo continuo della trazione, di cui invece non si poteva fare a meno con il tagliaerba che usavo prima. Il nuovo modello a batteria è inoltre molto più silenzioso, per la soddisfazione dei vicini di casa ma anche dello stesso utilizzatore. Non ci sono le vibrazioni del motore a scoppio, anch’esse fonte di stress per l’utilizzatore.

Greenworks, tagliaerba a batteria, prova e recensione 

Il lavoro viene svolto egregiamente, con un taglio preciso, grazie alla regolazione delle altezze, su 7 posizioni preimpostate, che si effettua con una sola leva (in precedenza avevo una leva per il posteriore 2 leve separate per le due ruote anteriori). La parte più interessante, è la gestione elettronica della velocità di rotazione della lama, in grado di adattarsi, automaticamente, alla quantità di erba da tagliare. Durante l’utilizzo sentirete infatti i giri del motore aumentare o diminuire a seconda delle zone con erba più o meno folta.

La trazione poi, a differenza da quanto avviene su un modello con motore a scoppio, è gestita da un motore totalmente indipendente da quello che fa ruotare la lama, infatti è possibile utilizzarla anche a lama ferma, per esempio per spostarsi da un pezzo di prato all’altro, se divisi da marciapiede o pavimentazione, oppure per salire dallo scivolo del box prima di iniziare il taglio.

Durata batterie per tagliaerba Greenworks 

Al momento, ho utilizzato prevalentemente la funzione “mulching”, che in italiano si può tradurre con pacciamatura e che sostanzialmente significa lasciare a terra l’erba tagliata e sminuzzata, evitando la raccolta. Questa macchina la effettua utilizzando un apposito “tappo” da applicare allo scarico posteriore e il deflettore da aggiungere allo scarico laterale (forniti di serie). Ci sono i pro e i contro di questa modalità di taglio, che sono illustrati in molti siti specializzati. Mio figlio, di ritorno da un lungo soggiorno in Usa, in un piccolo villaggio dello stato dell’Indiana, dove hanno un vero e proprio culto per il taglio dell’erba (e hanno anche giardini enormi) è un sostenitore di questa modalità, che ovviamente ha tra i vantaggi quello di evitare la raccolta e lo stoccaggio dell’erba tagliata fino al conferimento in discarica o al servizio porta a porta nel giorno prestabilito. Anche in questa modalità, così come con il cestello di raccolta da 50 litri in dotazione, la tagliaerba si comporta egregiamente.

In questo tipo di macchine a fare la differenza e a comporre buona parte del costo, sono le batterie. Il modello Greenworks G40LM46 viene venduto con una batteria da 40 volts a 4.0 Ampère, che da sola garantisce un’autonomia di funzionamento di circa 30 minuti effettivi con trazione inserita sempre. Rinunciando in parte alla trazione si arriva a 40 minuti. Sulla carta dovrebbero essere sufficienti a garantire il taglio di 400 metri quadri. Forse se sono totalmente in piano. Con i dislivelli e la necessità di girare attorno alle piante io non riesco a completare il taglio dei miei 280 metri quadri circa, con una sola batteria. Il tempo di ricarica completa di una 4 Ampère è di 2 ore. Non è pensabile lavorare con una sola batteria.

Tagliare il prato con macchine a batteria, quanto costa? 

Ma ci viene in soccorso la possibilità di scambiare batterie tra prodotti della stessa casa produttrice. Con la macchina tagliaerba ho acquistato anche un tagliabordi Greenworks G40LT, leggerissimo, comodissimo per le rifiniture vicino alle piante o alla recinzione, dove non si arriva con la tagliaerba, che funziona con lo stesso tipo di batteria e ne fornisce all’acquisto una da 2.0 Ampère, che sulla macchina taglierba dura la metà del tempo (fino a 20 minuti senza trazione, 15 con) e si ricarica completamente in un’ora. In questo modo si ha la possibilità di completare il lavoro di taglio utilizzando la seconda batteria messa in carica durante il lavoro, anche se non portata a carica completa.

Veniamo ai costi e ai conti. Se, come nel mio caso, le cariche vengono effettuate da impianto con fotovoltaico durante giornate di sole, il costo economico dell’energia per il lavoro è zero. Altrimenti sarebbe una questione di qualche decina di centesimi.
Con una macchina a motore a scoppio, il consumo era di circa 7/800 ml di benzina verde per taglio, quindi, ipotizziamo circa 1,50 euro, a cui va aggiunto l’olio motore da sostituire a ogni stagione (circa 8 euro), poi filtro e candela da pulire (o da sostituire ogni qualche anno). Se si considera che una macchina tagliaerba a batteria costa almeno 1 volta e mezza l’equivalente a scoppio, si capisce che non può certo essere il risparmio economico a farvi propendere per questa scelta.
Piuttosto, si ritorna a quanto scrivevo all’inizio: è una questione di comodità, di minore fatica, di semplicità, di precisione, di pulizia e di ordine (ah, le macchine a batteria si possono riporre nel box in posizione verticale, con notevole risparmio di spazio), oltre che di sostenibilità.
Tagliare il prato diventerà più piacevole, e scusate se è poco.

Gabriele Bassani