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Taranto, al via le riprese di 'Racconti del Mare', storie di migranti


FRANCESCO GRECO
- TARANTO. Tonino si sveglia da solo in una barca dopo un terribile incubo. Ha del sangue sulla fronte e…

Scritto da uno sceneggiatore nato a Brindisi, Dino Sardella, location per il ciak a Taranto (esattamente le spiagge di Leporano). Due città dove il Mediterraneo è inciso nei cromosomi. Altro set: Roma.

Prodotto da LSPG Italia di Luca Severi (che è anche il regista), il film si intitola “I Racconti del Mare” (sue le maiuscole), è una storia di migranti, nell’universo barocco del fenomeno migratorio dai sud del mondo, una galassia pregna di mille storie, vissuti, speranze, tragedie, sogni infranti e realizzati.

Cast: Luka Zunic (il ragazzo bianco) e Khadime Russoule Fye (il ragazzo nero). E poi Paola Sotgiu (attrice delle serie "Suburra" e "A Casa Tutti Bene" di Gabriele Muccino), Lidia Vitale e Geno Diana. Ma di cosa parla la storia? Abbiamo incontrato il regista che da anni vive e lavora a Los Angeles.

Tonino si sveglia nella barca dopo incubo. Ha del sangue sulla fronte, e poi?


“Ha pochissimi ricordi su come ci sia arrivato. Intorno a lui c'è solo il vasto, spaventoso mare blu. Salta in acqua per esplorare i dintorni, ma quando riemerge, scopre di non essere più solo: sulla sua barca vede un altro misterioso ragazzo, praticamente della sua stessa età…”.

E poi la storia come prosegue?

“Il ragazzo si chiama Ima, porta con sé un gommone sgonfio e due grandi borse. La prima cosa che capiscono l'uno dell'altro è quanto siano diversi, a cominciare dalla lingua e dal loro aspetto…”.

Diversi a causa dei Paesi provenienza?


“Tonino è il tipico ragazzo caucasico, mentre Ima ha le tipiche caratteristiche delle persone africane. Sono diffidenti, sospettosi e non affatto amichevoli l'uno con l'altro”.

Non proprio un buon inizio…


“Sono costretti a condividere la stessa barca, sono diffidenti, spaventati, stanchi e affamati. Senza contare il calore del sole del Mediterraneo che non aiuta la loro situazione mentale”.

Convivenza problematica, dunque, identità, storie, culture diverse: succede…


“Rinchiusi in uno spazio così piccolo, i due litigano, si scontrano, ma quando il mare li mette di fronte alla sfida finale, capiscono che se vogliono sopravvivere devono aiutarsi reciprocamente e lavorare insieme”.

E’ un archetipo che ancora non riusciamo a metabolizzare: il dialogo appiana le differenze e le divergenze…


“E così, la loro iniziale diffidenza si trasforma in conversazioni su calcio, musica degli anni '80, ragazze e genitori. Presto capiranno di essere più simili che diversi, e svilupperanno un'amicizia che li aiuterà ad affrontare le loro paure e a trovare una nuova speranza. Oltre alla via per tornare a casa…”.