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Tavolo centrosinistra, l'incredibile mossa di Azione e Verdi che lanciano Alberto Faustini. Gelo dagli altri partiti che (ritirata Demagri) restano su Valduga

TRENTO. ''Grande è la confusione sotto il cielo'' diceva Mao Tse Tung e aggiungeva ''e la situazione è eccellente''. Ecco, nel caso dell'Alleanza democratica ed autonomista del centrosinistra, la confusione sotto il cielo è senza dubbio grande, grandissima, ma di eccellente non c'è nulla, almeno per i potenziali elettori. Oggi al tavolo ''ristretto'', anche se ancora, forse, troppo affollato, che dovrebbe decidere le sorti del Trentino nei prossimi 5 anni è stata sganciata l'ennesima ''bomba''.

Ma andiamo con ordine: giro di tavolo, come da programma, dove dal Pd passando per Campobase, da +Europa di Valcanover (lo specifichiamo perché, tanto per aggiungere confusione a confusione ora c'è anche una +Europa di Schuster che non siede al tavolo ma vorrebbe stare con Azione e Italia Viva con i quali il partito nazionale ha rotto solo pochi mesi fa), a Futura Sinistra Italiana tutti, più o meno convintamente, si sono esprimono per Valduga.

Italia Viva resta sulla sua posizione con Conzatti, Boato ribadisce che i Verdi non vedono perdente il sindaco di Rovereto e il colpo di scena arriva da Casa Autonomia che, va sottolineato, aveva avuto il merito di portare al tavolo la candidatura, fino a questo momento, più ''pop'' tra quelle sentite e convincente guardando ai cittadini (una che i voti li avrebbe presi davvero anche nelle valli, per esempio, non solo nelle città) ma evidentemente non abbastanza attraente per il tavolo dei decisori. E allora ecco il passo indietro comunicato dal consigliere provinciale Michele Dallapiccola ''per senso di responsabilità'' e per ''non rompere l'alleanza''.   

''Non saremo certo noi spiega Dallapiccola riferendosi alla candidatura di Valduga ad assumerci la responsabilità di ostacolare questo processo. Se nella sua persona verrà riposto il larghissimo consenso che sembra riscuotere tra le forze che compongono l'Alleanza, anche il Movimento Casa Autonomia sarà ben lieto di aggiungere il suo più convinto contributo". Complimentoni, bene e grazie. Qualcuno che cerca di semplificare invece che aumentare la confusione.

E poi? Poi la bomba, dicevamo. Manca solo Mario Raffaelli, di Azione: con Valduga no, e si sapeva, ma, chiarisce, sapete chi avremmo noi da proporre? Alberto Faustini l'ex direttore del Trentino (poi passato di mano e quindi chiuso), dell'Adige (oggi non più), dell'Alto Adige (ancora adesso). Momento di gelo e secondi che passano nell'imbarazzo generale. Raffaelli riparte a parlare e chiarisce che con Boato lo avrebbero già incontrato che sarebbe un'ottima figura, un grande professionista (vero, verissimo, ma che c'azzecca in questa devastante vicenda politica che un po' sa di ''Ritorno Al Futuro - 2018'' e un po' di ''Non ci resta che piangere''?).

E quindi? Quindi o così o pomì. Azione, da quanto emerge, sarebbe pronta a fare il ''Terzo Polo'' fino in fondo e se sarà Valduga andrà per conto suo con Italia Viva, ipotizziamo con Donatella Conzatti candidata presidente perché pare impossibile pensare che Faustini possa decidere di scendere in campo per mettersi sotto un cielo tanto confuso. E i Verdi? Mistero. Chi si frega le mani, sicuramente è Fugatti, dall'altra parte, e tutti i suoi alleati. Per lui la situazione è sempre più eccellente e il cielo si schiarisce giorno dopo giorno.