Cosa significa per voi far rivivere ciò che è classico, in una società che non è mai stata così complessa come adesso nei riferimenti estetici?
S.M: «Per me classico equivale a dire “senza tempo”, qualcosa che può essere indossato senza alcuno sforzo tra trent’anni. Tommy fa sempre l’esempio dello stile preppy, che è una delle ispirazioni chiave di questa collezione, e che è stato declinato negli anni davvero in una miriade di versioni…»
T.H: «Preppy punk, preppy outdoor, preppy sport!»
S.M: «E questo mi ha fatto riflettere ai ari stili e come essi possano rivivere. È davvero una linea sottile che li divide, ed è la scelta di un tessuto, di un taglio o di una forma che può cambiarne la percezione. Tuttavia, un classico rimarrà sempre un classico, anche se reinterpretato, proprio perché è riconoscibile tra mille nonostante possa evolvere» .
T.H: «È una questione di dettagli, sono questi che permettono di rinfrescare un grande classico. Che si tratti di un brano rock o di una ricetta tradizionale, apportare un “twist” può creare una nuova musica o un nuovo gusto».
Ciò che è classico, soprattutto nella moda, è spesso stato riflesso da una rappresentazione standardizzata: come ha lavorato con Tommy Hilfiger per riflettere il tema dell'inclusione in questa collezione?
S.M: «Avere i miei amici e la mia famiglia come testimonial di questa collezione non è stato fantastico solo da un punto di vista personale, ma anche perché rappresentano davvero cosa significhi “inclusione” oggi. Nella mia vita, ma anche per la mia generazione, c’è questo senso di unità totalmente spontaneo: dalla creazione della collezione allo shooting della campagna, sino alla promozione, non ho percepito per un solo secondo qualcosa di artificioso. Tutto è stato autentico, onesto e vero. Una rappresentazione di come dovrebbe essere la società, e che io ho la fortuna di vivere nel quotidiano».
L'ispirazione preppy anni '90 è al centro della vostra collezione: se ognuno di voi dovesse scegliere un paio di parole iconiche per definire questo decennio, quali sarebbero e perché?
S.M: «Certo, io li ho vissuti per molto poco, ma direi senza dubbio fiducia in sé e determinazione».
T.H: «Per me sono queste tre parole: coraggiosi, divertenti…e molto audaci».
