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Tortura in carcere Biella, 23 agenti sospesi dal servizio

Sono stati sospesi dal servizio 23 agenti della polizia penitenziaria di Biella, in esecuzione di un'ordinanza del gip, per il reato di tortura di stato, commesso all'interno del carcere nei confronti di tre detenuti. "Il 6 febbraio scorso il gip, su richiesta dei pm, aveva ordinato l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari a carico del vicecomandante pro-tempore, riservandosi, all'esito degli interrogatori, sull'applicazione delle richieste di misure interdittive nei confronti degli altri ventisette agenti coinvolti" riferisce la Procura.

L'ordinanza è stata eseguita dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Biella e il procedimento della Procura, coordinata dalla procuratrice Teresa Angela Camelio, ha preso avvio da una comunicazione di notizia di reato del 3 agosto 2022, redatta dal vicecomandante pro-tempore nei confronti di un detenuto che veniva deferito in stato di libertà per violenza e minaccia nei suoi confronti, nonché per oltraggio a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.


Nella stessa notizia di reato, "si dava atto, minimizzando la circostanza, della "necessità" di impiegare del nastro adesivo per contenere per un tempo minimo, pari a qualche minuto, il detenuto, nonostante fosse già ammanettato, e ciò in esplicito contrasto con il divieto previsto dall'articolo 41 della legge sull'ordinamento penitenziario" rileva la Procura.


Le indagini hanno permesso di accertare che quello menzionato non era affatto un episodio da ridurre a un mero "illecito contenimento del detenuto" ma che si erano verificati "veri e propri atti di violenza fisica ai suoi danni". Approfondimenti avevano portato a scoprire che almeno in altre due occasioni alcuni detenuti erano stati destinatari della stessa condotta da parte del vicecomandante e degli altri agenti. Soltanto uno aveva deciso di procedere penalmente, mentre "gli altri non avevano manifestato immediatamente tale intenzione, poiché sfiduciati o peggio, preoccupati di poter subire ripercussioni all'interno dei penitenziari" dove erano stati spostati dopo i fatti.