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Truffa dello specchietto ad un 83enne: svolta dopo lo speronamento di Biassono

Svolta nelle indagini dopo lo speronamento con inseguimento di Biassono. Un episodio di “truffa dello specchietto” al cui presunto autore è andata male, perchè i Carabinieri, cui l’anziana vittima si era rivolta, lo hanno identificato e denunciato: a finire nei guai un 24enne. I fatti risalgono alla mattina dello scorso 16 settembre quando un 83enne brianzolo, mentre percorreva la s.s. 36 in direzione Lecco alla guida della sua Volkswagen Polo, in compagnia della sua fidanzata, dopo esser stato affiancato da una macchina di colore scuro, aveva improvvisamente sentito il rumore sordo di un forte botto provenire dalla carrozzeria e propagarsi nell’abitacolo.

LA TRUFFA, LA RICHIESTA DI SOLDI, LA DENUNCIA DELLA VITTIMA

La tecnica è ormai nota: i truffatori si fanno affiancare da un mezzo, lanciano un oggetto contro la carrozzeria in maniera che l’autista avverta il colpo e poi lo fermano contestando l’urto. Per evitare guai con l’assicurazione, poi, pretendono un risarcimento immediato.

E anche questa volta, come da copione, il conducente del veicolo, con fare aggressivo, aveva intimato all’anziano di accostare lungo la rampa d’uscita per Seregno. Lì un giovane sulla ventina, aveva simulato di chiamare la polizia locale riferendo che l’intervento per i rilievi da parte degli agenti sarebbe costato 380 euro. L’83enne si era così lasciato convincere a pagare per risolvere la questione, pentendosene poco dopo.

Mille euro: questa la richiesta avanzata al malcapitato che, non avendo tutti quei soldi, gli aveva consegnato 240 euro e una catenina in oro quale risarcimento del danno subito al parafango dell’auto. Raccolto il bottino, l’uomo era poi risalito a bordo della sua auto e allontanandosi. Solo in quel momento l’anziano si era reso conto di essere appena stato vittima di una truffa e pertanto aveva deciso di andare a denunciare l’accaduto alla stazione dei Carabinieri di Carate Brianza.

SVOLTA NELLE INDAGINI

Raccolta la denuncia, i militari hanno subito avviato le indagini e hanno confrontato e messo a sistema il racconto dell’uomo con le informazioni presenti in banca dati e, soprattutto, con gli elementi emersi nel corso delle indagini sviluppate dopo lo speronamento di Biassono, fatto avvenuto proprio quel 16 settembre, alle successive ore 11:30. Infine, grazie al riconoscimento fotografico, è stato individuato il possibile autore: un 24enne siciliano, con precedenti per reati contro la persona, appartenente ad una comunità nomade, il quale è stato denunciato per il reato di truffa.

Biassono incidente caccia all'uomo

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