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Usa, Trump incriminato per i documenti riservati di Mar-a-Lago va all’attacco: “Un giorno buio”. Cosa rischia e come cambia la corsa alla Casa Bianca

WASHINGTON. Donald Trump è il primo ex presidente statunitense ad essere incriminato. È stato lo stesso tycoon a rivelare con un post sul suo profilo sul social Truth che ai suoi avvocati è stata comunicata la decisione del procuratore speciale Jack Smith. Trump dovrà presentarsi in tribunale federale a Miami martedì nel pomeriggio. È la seconda incriminazione per l’ex presidente in pochi mesi e fa seguito a quella per il pagamento della pornostar Stormy Daniels. Il Dipartimento di Giustizia e il procuratore speciale non hanno ancora confermato o commentato la notizia che è stata diffusa dallo stesso Trump e poi rilanciata dalla CNN e dagli altri media Usa. E proprio alla CNN è intervenuto uno degli avvocati dell’ex presidente Jim Trusty che intervistato da Kaitlan Collins ha detto di aspettarsi di ricevere entro martedì la notifica ufficiale e ha spiegato che sono sette i capi di imputazione fra cui ostruzionismo alla giustizia, false dichiarazioni, cospirazione e una serie di accuse in base all’Espionage Act. Sono accuse molto gravi che gettano gli Stati Uniti in una situazione senza precedenti dato che, come ha evidenziato il New York Times, che Trump è non solo un ex presidente ma è anche «il candidato in testa nella corsa alla nomination repubblicana e potrebbe nel 2024 sfidare Biden la cui Amministrazione ora già tentando di incriminarlo». Se ritenuto colpevole Trump rischia diversi anni di prigione.

L’aspetto giudiziario troverà maggiori riscontri e chiarezza nelle prossime ore quando l’impianto accusatorio verrà svelato; intanto il fronte politico è già in fibrillazione. Kevin McCarthy, Speaker della Camera, ha detto che «è un giorno nero» per gli Stati Uniti e definito quando accaduto «una grave ingiustizia». Asa Hutchinson, rivale nella corsa alla nomination, ha chiesto al tycoon di ritirarsi dalla corsa, mentre il suo rivale numero uno, Ron DeSantis si è scagliato contro la politicizzazione del Dipartimento di Giustizia. Il tycoon ha comunque confermato i due comizi in programma per sabato.

Trump dopo aver dato «la notizia», ha fatto seguire un video in cui ha detto di essere «una persona innocente» e parlato anch’egli di giorno buio per l’America. Quindi ha denunciato la «corrotta Amministrazione Biden» che usa il potere dello Stato per perseguire un rivale politico.

L’indagine sulle carte segrete di Trump ha origine nel 2021 quando gli Archivi Nazionali hanno notato che l’ex presidente non aveva consegnato tutte le carte al momento della fine della sua presidenza. Ne aveva fatto caricare degli scatoli e li aveva fatti portare nella residenza di Mar-A-Lago. Quindi è iniziato un braccio di ferro con l’autorità per le modalità di consegna dei documenti. Sino a che l’8 agosto del 2022 l’FBI ha compiuto un raid a Palm Beach e trovato gli scatoloni. Alcuni contenevano faldoni con documenti classificati top-secret. Fra questi ce ne è sui piani per un attacco all’Iran. Trump ne ha parlato in una telefonata che è stata intercettata e a fine maggio è finita fra le carte del procuratore. In queste si sente il tycoon rivendicarne il possesso.

La Casa Bianca non ha commentato le vicende giudiziarie dell’ex presidente sul quale pendono ancora delle inchieste: la prima è quella portata avanti in parallelo a quella di Mar-A-Lago sempre da Jack Smith sul ruolo del tycoon nell’assalto del 6 gennaio; la seconda riguarda invece le interferenze presunte sul voto alle presidenziali in Georgia. La decisione sull’incriminazione dovrebbe arrivare fra l’11 luglio e la fine di agosto.