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Valditara contro le occupazioni scolastiche: “Sono vandali, distruggono laboratori e rubano pc. A Roma danni per 500mila euro nel 2021”

«A Roma, nel 2021 abbiamo avuto 500mila euro di danni durante le occupazioni scolastiche tra furti di pc e distruzione di laboratori. In quelle occasioni entra chiunque a scuola. Bisogna trovare una soluzione». Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, intervenuto a Milano alla Scuola di Formazione politica della Lega, se la prende con «i vandali che non hanno rispetto per i beni pubblici" e che durante le occupazioni "rubano qualsiasi cosa». Implicitamente, però, il riferimento sembra essere agli studenti. Secondo il ministro, infatti, occorre che «i ragazzi tornino a ispirarsi a valori come il rispetto per i professori e i beni pubblici». Poi aggiunge: «Qualcuno deve rispondere di quello che accade durante le occupazioni, altrimenti pagano tutti. Paga ognuno di voi, non soltanto i vandali».

Ribadisce l'importanza del rispetto anche quando parla delle aggressioni a professori e presidi negli istituti: «Proporrò che il ministero si costituisca parte civile nel processo penale. Chi prende a pugni un insegnante, avrà davanti non solo l'insegnante ma anche lo Stato. È ora di dire basta alle aggressioni. Voglio che torni la sicurezza nelle classi». Alcune settimane fa, Valditara aveva già annunciato di aver messo a disposizione della professoressa di Rovigo, presa a pallini da uno studente, l'Avvocatura dello Stato «perché non è giusto che debba pure pagarsi un legale», ha ribadito.

Poi, tornando sul tema della formazione scolastica, ha annunciato di aver chiesto a Invalsi, l'Istituto nazionale per la valutazione educativa, «un grande progetto per le scuole più disagiate, che non garantiscono a tutti i giovani le opportunità invece in altre realtà d'Italia ci sono».

La sfida del ministro è anche agli Enti locali per «scuole belle, colorate, nelle quali si studia meglio».

Sull'alternanza scuola-lavoro, poi, ha ribadito la posizione del governo: «In totale sicurezza, ma è fondamentale. È un tema che ci differenzia nettamente dalla sinistra, che è ideologica e astratta, che vorrebbe che tutti studiassero materie culturali lasciando a chissà quando la formazione professionalizzante. Così avremmo tanti altri disoccupati in aggiunta a quelli che già abbiamo».