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Via Rasella, FdI insiste: "Non c'è da andarne fieri". E La Russa: "Forse potevo specificare che erano nazisti"

Fratelli d'Italia difende le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, su via Rasella, l'attacco partigiano contro un reparto di occupazione nazista nel '44. "Via Rasella non fu un atto di cui andare fieri", dichiara Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo FdI alla Camera. "Strumentalizzare le parole di La Russa non ha senso perchè la vergognosa rappresaglia dei nazisti che colpì italiani antifascisti, ebrei e cittadini semplici non potrà mai essere giustificata da nessuno".

Lo stesso La Russa torna sulle frasi pubblicate ieri dal quotidiano Libero, in cui ha definito l'azione della Resistenza come "una delle meno gloriose", perché a suo dire colpì "una banda musicale di semi-pensionati, non biechi nazisti delle SS". "Forse avrei potuto specificare meglio che si trattava effettivamente di nazisti, quello sì, ma mi pareva una cosa ovvia. Però in effetti potevo essere più preciso su quello", dice La Russa intervistato dal Corriere. "Se avessi voluto su via Rasella avrei detto ben altro. D'ora in poi non parlerò più di fatti storici, solo di attualità - promette - e mi aspetto che mi si giudichi su quello che faccio e dico sui temi d'attualità, non sul passato, del quale semmai parlerò con gli storici".

L'ultima uscita della seconda carica dello Stato viene biasimata dal Pd. "Il Presidente del Senato insiste - dichiara il senatore del Pd, Filippo Sensi - Se possibile, peggiora la sua posizione. C’e una sola parola per definirla. Una sola strada per contrastarla. Tutto nella nostra Costituzione, nei fondamenti della Repubblica, della democrazia della quale portiamo il nome come Partito democratico". Duro anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini: "Il presidente del Senato La Russa, come tanti altri, dovrebbe ricordarsi sempre che se oggi la nostra è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e  ci sono libere elezioni che hanno permesso al suo partito di essere in parlamento e al governo è grazie ai  partigiani e agli antifascisti che hanno difeso il nostro Paese e che hanno sconfitto  il nazifascismo nel nostro Paese". ha dichiarato a Rai Radio1. "Senza quegli atti, senza quella lotta - ha aggiunto Landini - il nostro Paese non sarebbe oggi una democrazia. Sarebbe necessario che chi ha giurato sulla Costituzione la riconosca, la applichi e si batta in questa direzione".