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"Via Rasella? Una pagina poco nobile della resistenza, uccisi dei pensionati, non nazisti". La Russa difende Meloni, ma è polemica. Filippi: "Dovrebbe uscire di scena"

TRENTO. "Via Rasella è stata una pagina tutt'altro che nobile della resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non". E' subito polemica dopo l'affermazione del presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenuto a Terraverso, il podcast di Libero, in risposta alle critiche rivolte alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

La scorsa settimana la premier infatti si era si espressa sull'eccidio delle Fosse Ardeatine, in occasione del 79esimo anniversario: "335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella - ha scritto Meloni in una nota -. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani".

Dichiarazioni che avevano subito suscitato scalpore. A difendere le parole di Meloni ci ha pensato il presidente del Senato nella puntata di oggi (31 marzo), facendo riferimento all'attentato di via Rasella, compiuto dai partigiani contro le forze d'occupazione tedesche del Polizeiregiment "Bozen", composto da soldati altoatesini.

"Un attacco pretestuoso - sostiene La Russa sull'evento storico in questione -. Tutti sanno che i nazisti hanno assassinato detenuti, anche politici, ebrei, antifascisti e persone rastrellate a caso, certo non gente che collaborava con loro".

Indignato dalle parole del presidente del Senato lo storico Francesco Filippi, 'esperto' di fascismo: "Eccola la 'pacificazione nazionale' - scrive in un suo post su Facebook -. La responsabilità del fatto che queste affermazioni oggi non facciano scandalo e non provochino l'immediata uscita di scena dalla vita politica di chi le esterna (cosa ovvia in una democrazia nata dalla Resistenza e quindi antifascista) è da attribuire anche a chi negli anni, cavillando sui termini per i motivi più vari, ha sostenuto che il fascismo è morto nel '45 e non può tornare". 

"Tout Va Très Bien Madame La Marquise" (tutto va bene madama la marchesa), conclude ironicamente lo storico.