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Viaggi e disabilità: sette app per viaggiare accessibile nel 2023

Viaggiare è libertà, viaggiare è conoscere luoghi, cose e persone nuove, viaggiare è indipendenza, è un’esperienza fondamentale della vita: ecco perchè si tratta di un un diritto universale inalienabile. Il Codice mondiale di Etica del turismo, scritto nel 1999 e adottato dall'Italia nel 2012, definisce il turismo come «la possibilità di accedere direttamente e personalmente alla scoperta e al godimento delle ricchezze del pianeta» e come «diritto di tutti gli abitanti del mondo (...) nel poter(ne) usufruire in modo paritario» e in questo senso devono poterlo fare in sicurezza anche le persone con disabilità o ridotta mobilità.

Purtroppo in Italia – sebbene il nostro Paese abbia il numero più alto di siti Unesco, (ben 58) e la percentuale in assoluto più alta di beni artistici nel mondo (circa il 70%) non è sempre possibile per una persona disabile scegliere la destinazione che desidera per la mancanza di informazioni relative allaccessibilità della destinazione stessa.

Lo stesso accade se si sceglie di viaggiare nel mondo. «Credo che il problema principale sia la mancanza di informazioni precise. Per questo abbiamo lavorato ad un aggiornamento sull’accessibilità, perché le persone possano essere sicure di ciò che trovano nel momento in cui prenotano» spiega Suzanne Edwards, Manager Accessibility Standards di Airbnb (lei stessa vive su una carrozzina dopo un grave incidente). «Ci ritroviamo in un periodo in cui il turismo e il modo di intendere il viaggio stanno vivendo una vera e propria rivoluzione. - continua Suzanne Edwards - E le persone con disabilità o anche con esigenze di accessibilità particolari devono farne parte. E vogliono farne parte». 

Un'altra voce importante è quella di Danilo Ragona, designer torinese in sedia a rotelle dal 1999, che insieme a Luca Paiardi ha dato vita alla serie documentaristica #ViaggiatoriInCarrozza (attualmente in onda in Kilimangiaro su Ray Play  e  su Sky Documentary): «Viaggiando in tutto il mondo abbiamo usato sempre Google Maps: trovo che sia l’app più precisa e affidabile, tranne ovviamente in quei paesi dove non c’è la linea Wi-Fi, situazione che ad esempio abbiamo trovato in Ladak, al confine tra India e Cina: ecco, in in questi casi devi affidarti a una guida locale che conosca le strade percorribili in carrozzina e luoghi accessibili dove poter mangiare o riposare». Stesso dicasi per Airbnb, gettonatissimo per trovare case e appartamenti nel mondo attraverso i filtri per selezionare gli alloggi accessibili. 

E in Italia? «La mappa del turismo accessibile non è uniforme su tutto il nostro territorio», ci informa Maria Elena Rossi, di ENIT, l’Ente Nazionale per il Turismo Italiano. Tuttavia «a giugno scorso, grazie ai fondi del PNRR è partito il portale Italia.it, e da qui al 2025 si sta costruendo una road map verso l’accessibilità, affinché il nostro Tourist Digital Hub diventi un punto di riferimento per il turismo accessibile, perché possa ingaggiare un’audience nazionale ed internazionale con bisogni speciali e presentare l’Italia come destinazione smart attenta al tema dell’accessibilità». Accessibilità che è anche digitale, e attualmente sul sito Italia.it è curata da AccessiWay, realtà che si occupa di rendere i siti accessibili alle persone che hanno diversi tipi di disabilità - visive, uditive, psichiche, cognitive, motorie, disturbi dello spettro autistico.

Conclude Rossi: «Entro il 2025 è prevista una app che darà all’utente la possibilità di scegliere destinazioni turistiche in Italia sulla base delle proprie esigenze. Pertanto, la app profilerà anche i viaggiatori con disabilità che potranno trovare i prodotti e servizi disponibili sul mercato turistico italiano».

Intanto, per spostarsi con i mezzi e per scegliere ristoranti, c'è We Glad, utilissima per selezionare un locale non solo in base agli standard della disabilità in cui si rientra, ma relativamente invece alle proprie difficoltà ed esigenze. Dicono i fondatori Paolo Buttiglieri e Petru Capatina: «Le persone con difficoltà motorie non viaggiano cercando solo una struttura accessibile, ma un intero contesto che sia tale. Non esiste attualmente una soluzione digitale che permetta il planning completo di un'esperienza di viaggio, o anche solo di uno spostamento in città, che raggruppi percorsi su misura, informazioni oggettive sulla destinazione, trasporti e situazione urbana. WeGlad nasce per accompagnare i viaggiatori in tutte queste fasi, in qualsiasi parte del mondo».

Infine, se decidete di viaggiare in Europa, non dimenticate la Carta Europea della Disabilità, si richiede all’Inps ed è una tessera (che sostituisce a tutti gli effetti i vari certificati d’invalidità) che permette alle persone disabili di accedere a servizi, musei, teatri pubblici o privati, gratuitamente o a tariffe agevolate.

Ed ecco nella gallery una selezione di app per viaggiare e muoversi, anche nella propria città, in modo più accessibile.