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Vodafone, dipendente di Ivrea ottiene risarcimento per i permessi allattamento non riconosciuti

Condannata dal tribunale di Ivrea Vodafone Italia alla restituzione di 106 ore di lavoro trattenuti in maniera indebita a una lavoratrice in permesso maternità. Di fatto nelle giornate in cui la donna beneficiava dei permessi Rol (riduzione orario ridotto), l'azienda non riconosceva alla sua dipendente i permessi per l'allattamento. A portare in tribunale Vodafone è stata, con l'aiuto del sindacato Uilcom, una donna di 43 anni, difesa dall'avvocata Marilena Castaldo, dipendente della sede di Ivrea.

La vicenda

Tra il settembre del 2014 e il febbraio del 2015 la lavoratrice usufruisce di un periodo di maternità, prolungato sino alla fine del giugno 2015. La donna concorda con Vodafone il godimento di riposo per l'allattamento per 2 ore al giorno così come previsto dalla legge 151/2001. Tra giugno e novembre del 2015 - come racconta La Sentinella del Canavese - la lavoratrice usufruisce di 38 giornate ad orario di lavoro ridotto. Durante queste 38 giornate, secondo il tribunale di Ivrea, Vodafone non ha riconosciuto alla sua lavoratrice il riposo giornaliero per l'allattamento scalandole di fatto dai Rol. Stessa cosa quando la donna ha avuto il secondo figlio. Nel 2017, dopo aver usufruito del periodo di maternità obbligatorio, la lavoratrice chiedeva e otteneva nuovamente i riposi giornalieri per allattamento (2 ore al giorno) usufruendo tra aprile e luglio 2018 di 15 giornate ad orario ridotto. Anche in questo caso la società nelle giornate in cui la donna usufruiva dei permessi Rol non riconosceva i permessi per l'allattamento.

Le buste paga

La discrepanza era venuta alla luce dalle buste paga. Secondo la tesi sostenuta da Vodafone in tribunale i permessi per l'allattamento sarebbero possibili solo quando la lavoratrice presta la sua opera di lavoro e quindi non le spetterebbero in quei giorni in cui la donna si assentava usufruendo dei permessi Rol. Tesi che però il giudice ha respinto, condannando Vodafone a restituire alla lavoratrice le ore di permesso indebitamente trattenute per complessive 106 ore (poco più di 1.100 euro). Per il tribunale di Ivrea la riduzione dell'orario di lavoro normale non intacca quindi il diritto della lavoratrice madre a usufruire dei permessi per l'allattamento. Vodafone, difesa dai penalisti Franco Tofacchi, Tommaso Maisano e Monica Morgando Vigna, ha ora trenta giorni di tempo per ricorrere.